Nel frattempo per le elezioni di giugno si è scatenata un'offensiva di black PR da parte del PD che - non ascoltato da media e opinione pubblica su temi decisamente più importanti - si è lanciato sullo screditamento della reputazione di Berlusca.
E' una conseguenza del sistema nervoso ipermediatizzato? E' una strategia consapevole? E' un'azione calcolata che si basa su sondaggi, focus o sull'istinto di un uomo (solo) al comando?
E' ovviamente un'azione molto rischiosa perché comunicativamente parlando rischia di far percepire leadership e partito del PD un po' vuoti. Tuttavia le black PR, purtroppo, portano sempre risultati. Insomma a tirare la merda un po' ci si sporca, ma si riesce quasi sempre a sporcare l'avversario. Non è davvero l'apoteosi della buona politica.
Anche la delegittimazione dei giornalisti dipendenti di Berlusconi (Rossella, Belpietro) operata da Franceschini non è elegante, ma contribuisce a scalfire la credibilità della macchina opinionistica di Silvio.
Allora lanciamoci in un'ipotesi da ombrellone... Plausibilmente se l'azione di Franceschini andasse a buon fine dovrebbe togliere voti al PDL (a favore di Lega, UDC e di astensioni), compattare il fronte antiberlusconiano sul PD a scapito dell'estrema sinistra, far perdere un po' di voti del PD stesso a favore di Di Pietro e forse Radicali - che alle Europee possono sempre raccogliere voti d'opinione.
Non so se Franceschini sia un giocatore d'azzardo, ma qui ha messo tutto sul piatto, a fronte di un incarico a tempo determinato che forse personalmente non vale abbastanza. Parlare dei gravi problemi di L'Aquila e del pattume che torna a Napoli (i due grandi spottoni governativi di inizio 2009) o delle scarse iniziative anti-crisi, forse non avrebbe garantito un piatto di fiches così succulento e così facile da gestire come offensiva comunicativa. Let's see.
Che dite?