martedì 5 maggio 2009

Viva Zienze della ComuniKazione. Siempre!

Oggi mentre venivo in autobus (a naso turato... danni collaterali delle svolte ecologiste) in ufficio, mi chiama l'amico DallaTurk segnalandomi che per l'ennesima volta si spara sulla croce rossa universitaria: ovvero la famigerata Scienze della Comunicazione.
Questa volta è l'elefante Ferrara che da postcomunista (postberlusconista, postbushista, postpapista) si fa luogocomunista e dice più o meno: scienze della comunicazione la chiuderei con i carabinieri... andrebbe ribattezzata scienze della disoccupazione.
E' chiaro che ormai la modaiola denigrazione di Scienze della Comunicazione serve a darsi un tono, su quella sottile linea rossa di non-politicamente corretto, finto-cattivello, ma quantomai omologato e luogocomunista che aiuta a raccogliere consensi tra l'audience bue.
Ma i centralini scoppiano a Radio24... sarà il fiuto dell'elefante conservatore che ha scovato il popole bue. E a noi scienziati è rimasta la bua.

2 commenti:

  1. biagio, ma siamo propri sicuri che non sia come dicono gli altri?
    non fraintendermi...
    ammesso e concesso che nessun corso di laurea (così come è impostato ora) ti permetta, una volta uscito, di essere pronto per il mondo del lavoro..siamo proprio sicuri che scienze della comunicazione funzioni?
    secondo me no, per una serie di motivi:
    - curricula poco specializzanti (questo è un problema di classi disciplinari delle materie)
    - docenti prestati da altre discipline (è un di cui del punto precedente, ma anche un classico caso di cronismo della classe dirigente)
    - problema culturale (perchè dovrei assumere un laureato in sdc se io so già comunicare)
    .. quindi una serie di problemi che, anche a me, portano a storcere un po' il naso..

    ribaltiamo la prospettiva: perchè non insegnare (una materia, non di più) anche agli altri corsi di laurea. dopotutto anche gli avvocati, i notai, gli ingegneri...dovranno comunicare.. in questo modo la comunicazione potrebbe uscire da quel 'fumo' culturale che la avvolge e la fa percepire come misteriosa o mortificante rendendone misteriosi i confini.

    che ne pensi buon biagio?
    fv

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  2. caro fabio,
    concordo con te che i problemi strutturali dell'università italiana si riverberino di default anche su alcuni corsi di Scienze della Comunicazione. Il problema culturale (dell'impresa italiana abituata a 'comunicare' da sola) è pure vero.
    Tuttavia credo anche che proprio in quanto problemi dell'intera università/società italiana non siano direttamente attribuibili a SdC.
    Credo anche che sia giusto insegnare principi di comunicazione a futuri altri professionisti, ma son convinto che di specializzati in comunicazione (in ogni sua 'disciplina') ce ne sia assoluto bisogno anche per cambiare la mentalità italiana del faccio tutto da me.
    Ma, ammetto, sono in questo giudizio partigiano.

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