Beruschi. Sempre una gag del comico anni ottanta del Drive In. Invece è la realtà - come spesso accade nel nostro bel Paese - frutto del "combinato disposto" (ultimamente frequento molto i sindacalisti) di
1) Bersani che vince le primarie e del 2) bassissimo grado di popolarità di Monti.
1) Bersani che vince le primarie e del 2) bassissimo grado di popolarità di Monti.
1. Lettura forse ruvida, lettura da bar, ma BERsani che vince le primarie e che diventa il candidato del centro-sinistra permette:
- in termini puri di posizionamento politico di posizionare il PDL nella storica funzione di partito anti-comunista
- in termini di marketing politico di buttare nel cesso tutta la necessità di rinnovamento, anche solo anagrafico, che Renzi aveva imposto. Se c'è BERsani perché non può esserci BERlusca? questa retorica è già stata espressa molto esplicitamente dall sig.ra Gelmini, fedele interprete di Silvio, venerdì mattina a Radio 24
2. Poi l'altro fattore: il bassissimo grado di popolarità di Monti. Come suggeriva TMF nel modello Cucù, BERlusca sa e può (anche economicamente) utilizzare bene lo strumento del sondaggio continuato e comparato. BERlusca anticipa le tendenze della pancia del paese grazie ai suoi sondaggi. E infatti non credo sia un caso che poche ore prima che venga sancito il grado più basso di popolarità di Monti (cfr. sondaggio SWG del 7 dicembre) Silvio abbia fatto mancare la maggioranza di fatto congedando il governo, quindi prendendosi oneri e onori di questo epilogo montiano.
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