Io credo che se non vogliamo foderarci (anche un po’ ipocritamente) gli occhi di prosciutto dobbiamo considerare questo 11 settembre della diplomazia, come la concretizzazione di ciò che in realtà sottotraccia è già realtà.
Un corpo info-mediatico globale in cui i nervi si infilano ovunque non solo dal punto di vista tecnologico, ma soprattutto dell’intelligenza collettiva. Trattandosi di un unico grande sistema nervoso ogni impulso percorre tutto il corpo rendendolo soprattutto all’inizio un corpo schizofrenico. Una specie di Frankestein che prende le prime scosse d’elettricità.
La novità del primo punto che indica Luca (una piccola organizzazione può mettere in crisi stati e multinazionali) ha ricadute che abbiamo verificato in questi anni: il registratore sotto al body a palazzo Grazioli, le milioni di intercettazioni, la possibilità di videoregistrare con il telefonino in ogni dove.
Aumentano la quantità informativa, aumenta la necessità dei media di FARE SCOOP, emergere nel caos informativo.
Tutto è registrabile, tutto è diffondibile. Quindi è inevitabile che anche il sistema di relazioni internazionali possa e debba cambiare.
Gli accordi di Stoccolma e il lavoro di Hamrefors quando parla dell’organizzazione comunicativa e della leadership nella network society ci indicano diverse suggestioni che come Relatori Pubblici dobbiamo mettere in pratica:
- diventare coach di comunicazione dell’intera organizzazione;
- essere in grado di costruire e legittimare le leadership dell’organizzazione;
- la capacità di ascoltare gli stakeholder prima del patatrac.
Nella visione NEW GLOBAL qualche anno fa si disperava il fatto che Multinazionali, Stati e Grandi Alleanze (G8, G20, FMI, OCSE, ecc.) divenissero padroni del pianeta e la contrapposizione era con Marcos, la MOLTITUDINE e i duri e puri dei centri sociali, a scapito di una classe mondiale di brain-worlers.
Oggi invece emerge un contropotere glibale che gioca sul piano dell’informazione e dell’intelligenza: wikileaks (criminale? mah! I server utilizzati da Assange sono in Belgio e Svezia dove si può pubblicare tutto, mi pare…), ma in realtà ancor di più wikipedia, wired, il pirate Party.
Non credo che dobbiamo schierarci tra bene e male, ma contribuire a fare emergere le organizzazioni in grado di reclamare legittimamente il ruolo di Leader del XXI secolo. Tra questi:
- quali stati saranno in grado di incarnare il ruolo di paladini dei diritti umani & dei comportamenti internazionali corretti?
- quali organizzazioni non profit saranno in grado di compiere la loro mission senza farsi tradire da comportamenti negativi dei propri appartenenti e dirigenti?
- quali organizzazioni private declineranno la CSR globalmente?
Non credo sarà un mondo più trasparente(quanto grigio, quanti mezzi toni) ma il ruolo che si profila per noi RP all’orizzonte è piuttosto stimolante. Che non sarà solo occupare 4 cmq sulla prima pagina del Sole24Ore.
PS1: Leggetevi “Il cimitero di Praga” di Eco, in cui Simone Simonini crea dossier su dossier ingannando le intelligence di tutto il mondo e dando origine ai Protocolli dei Savi di Sion.
PS2:Interessante curiosità a latere riguardante Twitter: la novità batte la popolarità.
http://www.pranista.com/2010/12/su-twitter-novita-popolarita.html