Ora è vero che Bush ha stracciato le balle al mondo intiero, ma vedere che da un giorno all'altro sono tutti interessati alla politica americana, tutti obanisti (cambio con sostituzione di lettera: occhio non è uno scarto né una zeppa), tutti filoamericani perché l'Ammeriga è un grande paese... ecc.ecc.
Forse c'era anche una gran voglia di sognare... e con un afroamericano alla casablanca vien da sé. Bene. Torni l'America ad essere il brand più amato del mondo e saremo riconoscenti tutti a Obama.
A livello comunicativo e psicosociale dovremo invece riflettere su questo corpo mediale-globale che è l'opinione pubblica mondo (media+ web2.0+ opinionleader+) e che si muove molto prevedibilmente quasi fosse una persona vera e propria con un pensiero unico e istantaneo: schizzofrenica sui mercati finanziari, impaurita e sfiduciata dalle crisi economiche, pessimista e declinante quando si parla di recessione, euforica e drogata dall'isteria mediale.
Servirebbe un Cynar.
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