Non c'è modo in questi giorni di non imbattersi in una qualche crisi di comunicazione: solo nelle ultime settimane dai rifiuti della Campania alla mozzarella di bufala, da Velenitaly alla crisi tibetana (cfr anche Rampini su Repu)... torce di crisi ovunque.
Società di comunicazione che si fanno avanti pronte ad offrire i loro servizi, un assessore addirittura pescato direttamente nel mondo delle PR (Mr. Velardi in Campania) e ovviamente uno stuolo di opinionisti pronti a dispensare consigli-consulenze-raccomandazioni.
Sembra quasi il crisis management sia la consulenza comunicativo/organizzativa più interessante del momento anche per i discreti compensi che può generare. Salvo poi accorgersi che la migliore comunicazione di crisi è quella preventiva. Se la Cina avesse ascoltato prima avrebbe evitato il calvario della torcia? Non parliamo dei rifiuti su cui tutti si esprimono, ma riguardo ai vini, ai subprime, ecc. Cosa avrebbe significato prevenire? E cos'è la prevenzione di crisi se non l'ascolto dei propri pubblici influenti e non-influenti?
eh si che lo slogam "Prevenire è meglio che curare" è cosa nota da, minimo minimo, gli anni '80...:-)
RispondiElimina