Mi giunge in aiuto un recente articolo di Business Week, che leggo dal Word of Mouth blog: Schooling Via Facebook: What Executives Can Learn From the Site
Con 66 milioni di utenti di tutte le classi sociodemografiche, comprendere il funzionamento di Facebook dovrebbe essere una competenza essenziale per la maggioranza degli executives invece che essere ritenuta una cosa inutile.
Con 66 milioni di utenti di tutte le classi sociodemografiche, comprendere il funzionamento di Facebook dovrebbe essere una competenza essenziale per la maggioranza degli executives invece che essere ritenuta una cosa inutile.
Soprattutto perché il sito (e altri siti di networking) è focalizzato sulla socializzazione maggiormente che sul commercio, chiudere gli occhi davanti a questo fenomeno è un atteggiamento miope e poco saggio a livello di biznezz.
L'articolo di Business Week suggerisce alcune idee e strumenti che gli executives possono imparare dal sito: dall'importanza di innovare e sperimentare alla capacità di sfruttare il bisogno delle persone di connettersi l'uno coll'altro...
Molto interessante l'articolo che segnali Biagio, anche io vorrei cercare di capire come approcciare Facebook dal punto di vista delle relazioni pubbliche. In questi giorni ci rifletto e faccio altre ricerche.
RispondiEliminaNel caso scrivi qualcos'altro sull'argomento sarò felice di leggerlo.
dal sito ferpi.it
RispondiEliminaPaul Gillin: 17 regole sui social media per le aziende
Il noto giornalista e scrittore americano, per 12 anni alla guida di Computer World e autore del libro "The New Influencers", nel suo blog propone un vademecum per le imprese sull'uso dei social media. Lo riproponiamo nella traduzione di Italo Vignoli.
1. Non potete sapere tutto di internet, anche se ne conoscete molto bene una parte. Scegliere bene è importante, e qui ci vuole una buona esperienza di business.
2. Entrate nelle nicchie di mercato: oggi è possibile farlo, perché il fattore geografico non rappresenta più un problema. Mia moglie ha un blog di successo sui conigli.
3. Le affissioni sono l’unico media che non abbiamo ancora imparato a bloccare. Per il momento.
4. Le reti sociali sono sviluppate e piene di influenzatori organizzati.
5. Il customer service è il punto debole di un’azienda.
6. Perché preoccuparsi con una home page?
7. Meno del 10% della gente crede a quello che legge sui media tradizionali.
8. Quando un’azienda fa un errore nel servizio ai clienti tutto quello che la gente vuol sentire è: “Scusate, questo non è indicativo di come funziona la nostra azienda”.
9. Il 2011 è l’anno in cui si prevede che gli investimenti pubblicitari su internet supereranno quelli su tutti gli altri media.
10. Siate aperti, onesti e trasparenti.
11. Scrivete di quello che vi appassiona, e non della vostra attività e dei vostri obiettivi, che non interessano alla gente.
12. Nei media tradizionali la produzione è il fine, nei media sociali la produzione è l’inizio.
13. Ci sono tre chiavi per una rete sociale:
* Profilo - aggiunge personalità
* Amici - l’accesso alle mie informazioni è la moneta di scambio della nostra relazione
* Gruppi - aggiunge il senso di appartenenza attraverso un interesse comune che non è più definito dalla geografia
14. C’è l’illusione che qualsiasi argomento esista già su internet.
15. Le reti sociali non sono una fuga dai pedofili ma dagli uomini di marketing.
16. Lavorate all’indietro: la prima cosa che dovete individuare sono gli obiettivi, e poi gli strumenti che vi permettono di raggiungerli.
17. Forse non sono stato chiaro: siate aperti, onesti e trasparenti.
OK, metterei davanti alle altre le regole riferite più al metodo di approccio(dalla 10 alla 13).
RispondiEliminaCredo siano quelle da tenere sempre a mente, sopratutto per Facebook.