Appunti di viaggio in: #Comunicazione #Geografie #Rappresentazioni #Comunità #Management #Territorio #Advocacy #PublicAffairs °RelazioniPubbliche
martedì 29 giugno 2010
Prima fatevi un'opinione, poi ne parliamo
lunedì 28 giugno 2010
Un gruppo di spettri si aggira per l'Europa... e non solo / Stakeholder 2.0 & Trasparenza.
Circa un anno fa, proprio all'inizio della primavera, andai a trovare un nuovo cliente: media azienda a gestione familiare, molto radicata sul territorio, ottimi margini, un mercato interregionale con un marchio forte e più di un secolo di storia alle spalle.
Studiammo una piano di comunicazione annuale che avrebbe dovuto sviluppare e rafforzare le relazioni con dipendenti, media, consumatori, distributori, potenziali clienti e istituzioni. Quindi un piano piuttosto importante che prevedeva ovviamente diversi mezzi e diversi risultati a seconda dei diversi pubblici.
I nostri committenti erano il Padre-padrone (già piuttosto anziano) e il Figlio-futuroamministratore dell'azienda (oggi ancora relegato a una funzione esecutiva). Quasi tutto il piano fu accettato immediatamente – pur con il solito tentativo di forte riduzione di budget – finché non arrivammo al puntum dolens: il web 2.0.
Rimase il focus di due riunioni-fiume. La cosa che mi stupì enormemente fu da un lato la curiosità e la tentazione che il Padre-padrone aveva nel trattare questo argomento a lui praticamente sconosciuto, dall'altro il completo disinteresse e la noncuranza con cui il figlio – pur essendo un utilizzatore di social network e altri strumenti 2.0 – liquidò la faccenda.
Alla fine la proposta 2.0 fu bocciata perché il rischio era di creare una community dei distributori, che avrebbe sì facilitato la comunicazione, l'organizzazione di eventi, le relazioni, ma che avrebbe potuto “sindalicazzarsi” e farli conoscere reciprocamente. Conoscendosi tra loro i distributori avrebbero così potuto rilevare i comportamenti e i trattamenti differenziati della casa madre.
Dato che il progetto 2.0 era molto bello e mi stimolava cercai di argomentare fino alla fine, ma alla domanda perché devo rischiare una crisi, oggettivamente non seppi rispondere.
Ero stato messo in buca da un signore anziano che non aveva mai usato facebòk, che non utilizzava uno smartphone e che usava gògghél per trovare i clienti.
In realtà aveva capito fin da subito quale fosse uno dei principali aspetti del mondo 2.0, completamente informatizzato, interattivo e simultaneo: la Trasparenza.
In effetti l'unica obiezione che gli feci (in quegli imbarazzanti duelli cliente-consulente, che quasi sempre si risolvono ) fu: “Ma in effetti si presume che i comportamenti aziendali siano corretti nei confronti dei propri distributori... e che forse sia meglio gestire il gruppo invece di subirne una sua costituzione autonoma”
Gli stakeholder 2.0 non possono essere turlupinati. Il Mondo 2.0 esige trasparenza e comportamenti corretti perché due fattori si intersecano tra loro:
è un mondo completamente ricoperto da infrastrutture tecnologiche – internet, satellite, telecamere a circuito chiuso, videotelefonini (che potenzialmente scattano foto, riprendono video registrano audio);
è un mondo consapevole della potenza dell'informazione in un sistema media che obbedisce in particolare a logiche di audience, quindi avide di scandali e bad news in generale.
In questo senso le black PR degli ultimi anni, gestite da agenzie a cavallo tra il paparazzo e il press agent, e le campagne scandalistiche dei media hanno aperto uno squarcio profondo tra classe politica, parte dell'imprenditoria e i loro pubblici. Spesso evidenziando quanto mancasse una consapevolezza comunicativa di fondo, che è compito delle Relazioni Pubbliche.
Se, come anche indicato negli Stockholm Accords, nel ruolo del professionista di RP è ormai riconosciuta una funzione formativa del management e se a noi tocca tentare di governare le relazioni con gli stakeholder tramite un ascolto preventivo, allora i nostri committenti (siano essi clienti dell'agenzia o il gruppo dirigente dell'azienda per cui lavoriamo) devono sapere che il comportamento scorretto non si tiene più nascosto e dobbiamo avvertirli che sempre meno potrà esser tenuto nascosto.
Trasparenza, tecnologia, stakeholder vanno a braccetto e non sono spettri che si aggirano per l'Europa. Sono ben reali e sono il qui ed ora di gran parte del nostro lavoro.
martedì 22 giugno 2010
Difesa e Forze Armate... il discorso assente
lunedì 21 giugno 2010
Presentations and video from WPRF
World Public Relations Forum (WPRF) 2010 Day 1
World Public Relations Forum (WPRF) 2010 Day 2
Sven Hamrefors, Mervyn King, Björn Edlund, Hanna Brogren, Anne Gregory and Ronel Rensburg
giovedì 17 giugno 2010
Diario Svedese / World PR Forum 3a parte
martedì 15 giugno 2010
Diario Svedese / World PR Forum 2a parte
domenica 13 giugno 2010
Diario Svedese / World PR Forum
Libro su Alceo Moretti
Alceo Moretti ha il cervello a sonagli, muove la testa e subito, per
dir così, risuona un gran numero di idee, tutte nuove e sorprendenti.
La sua vita, colma di talento e di sfide, è ancora oggi uno sgorgare
di invenzioni - magari non tutte d'oro colato, ma sempre con un seme,
dentro, dal quale prima o poi sarebbe nato qualcosa - che hanno fatto
di lui uno dei più grandi promotori di eventi conosciuti dal marketing
non solo nazionale, un albo che porta, tra i più reputati, anche il
suo nome.
Questo libro è la narrazione fedele di come si può spendere
un'esistenza ascoltando - mi scuso per la metafora, se vi parrà come
un gioco - il suono di qualcosa che prima non c'era: fosse lo scenario
di una sfilata di moda, una squadra calcistica, un giornale, una
campagna contro la droga, un concorso di bellezza, una collana
editoriale, una crociera per uomini d'affari, la nazionale di atletica
leggera, una trasmissione televisiva in cui misurare una generazione
di leader, e via così, immaginando e inseguendo la mutevole natura
della modernità, dell' umore popolare, degli estri generati dalla
crescente velocità dei fenomeni, con le sorprese più avvincenti e le
tentazioni più ardite. Ma Alceo è stato anche un inventore di
linguaggi, non solo di slogan, ha anticipato la lotta agli scenari
tenuti in vita dalle lobbies e dalle caste, ha messo insieme la
creatività e la competenza, il mondo dei campioni e dei gregari, la
solidità e la trasparenza.
Non ce ne siamo sempre accorti perché - tranne per il Sud America,
dove ha insegnato come si diventa creativi, ecco una parola del suo
tempo e della sua rabdomantica capacità di interpretarlo - non ha mai
cessato di stupirci. Tant'è che è ancora lì, un po' su di peso, e di
giri, perché il cervello è sempre a sonagli e continuerà a
sorprenderci, magari attraverso i figli e la... "chicca" della sua
vita, che se in testa le metti la maiuscola è il nome della sua vera,
sola, paziente, allegra compagna di un inimitabile viaggio.
Io gli sono stato vicino quando Alceo Moretti trasformò la reclame in
pubblicità, e la pubblicità in promozione, quando i fatti, nelle sue
mani, diventarono eventi, quando la stessa struttura linguistica
dell'ingrandire si tramutò in penetrare: non nell'effimero clamore, ma
nel più duttile farsi largo, cioè nel percepire i tempi
dell'opportunità, della crescita e della durata.
Un maestro che, attorno a sé, ha visto apparire e dileguarsi molti
sogni destinati a non diventare dei segni. Le sue prime tracce,
invece, sono divenute poi delle strade. "Largo ai giovani", continua a
dire agli allievi del suo rango; chi più dei figli già ammaestrati? Ma
non c'è fretta: l'ottimismo di Alceo è irrefrenabile. I sonagli si
fanno ancora sentire. Io so come fa, ci ride sopra.
Sergio Zavoli
Cosa lega la lotta partigiana del 1943 alla nazionale italiana di
atletica leggera e allo spareggio Anconitana - Biellese nell'immediato
dopoguerra? Quale può essere il collegamento tra l'ultima squadra di
Fausto Coppi e la campagna elettorale di Nixon? Come si relaziona uno
dei periodici più distribuiti attualmente nelle Marche con le prime
sponsorizzazioni del basket o con la prima campagna antidoping del
ciclismo mondiale? A tessere questa trama è il filo della memoria di
un uomo che ha avuto una vita speciale, protagonista dei suoi tempi
dalla fine degli anni trenta ad oggi, con quella che Sergio Zavoli
nella prefazione di questo libro definisce "la testa a sonagli" di
Alceo Moretti. Attraverso le vicende, i ricordi, le avventure e le
disavventure di un personaggio di uno spessore particolare, questo
libro ci regala uno spaccato di storia economica, sociale, sportiva e
politica di un epoca importantissima, ci offre una lettura di un
passato che molti non conoscono ma che aiuta a capire e leggere il
presente. Alla soglia dei 90 anni la curiosità del cronista e
l'amicizia compiono il piccolo miracolo di una lunga confessione,
lunga come un viaggio Ancona, Milano, Firenze, Ancona, grazie al quale
emozioni, sentimenti, nostalgie e aneddoti restituiscono, attraverso
ricordi che appartengono a tutti, la dimensione esatta dell'uomo e del
grande sognatore. Di chi ha saputo pensare in grande e anticipare gli
eventi; e lo stupore coglie quasi impreparati subito dopo quel suo
soddisfatto e un po'ansioso "Ti ho mai detto di quella volta che.?"
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martedì 8 giugno 2010
I consigli di Seth Godin a Kindle per affrontare l'Ipad
Paperback Kindle
venerdì 4 giugno 2010
Welcome Crisis! Le opportunità inattese...
giovedì 3 giugno 2010
Ancora sull'Etica
PR ITALIA > PR ITALY: nuovo dominio, nuovo blog, nuovo nome!
martedì 1 giugno 2010
L'Ufficio Stampa da Minculpop aziendale a produttore di contenuti
L'ufficio stampa: da Minculpop aziendale a produttore di contenuti
Il vecchio adagio giornalistico recita che una smentita è una doppia notizia.
Una ricerca sviluppata negli Stati Uniti dagli scienziati politici Brendan Nyhan dell'università del Michigan (qui trovate un suo articolo su tutte le false informazioni sulla riforma sanitaria di Obama sedimentatesi nell'opinione pubblica) e Jason Reifler della Georgia State University di Atlanta conferma in pieno quello che tutti i giornalisti e i comunicatori almeno un poco esperti sanno da quando hanno iniziato a capire qualcosa dei meccanismi mentali di chi li segue.
Ma come affrontare notizie false o distorte nell'epoca di internet?
Segue sul blog L'Immateriale
Nuovo blog
Dal 2 gennaio pubblico i miei post su https://pranista.blog/
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Da quando Bernie Ecclestone (il grande inventore della Formula 1 televisiva) e Flavio Briatore (Renault F1 & altro) hanno acquistato i...
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Come ogni anno, i soliti amici fedelissimi del Filmauro , siamo andati a vederci il blockbuster di De Sica: quest'a nno Natale in Crocie...
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E' qualche giorno che mi sono iscritto a Facebook per cercare di capire in che modo possa essere utilizzato a livello professionale (no...
da PR Conversations
toni muzi falconi 2010-06-17 kl 15:13
The digital environment, of which social media is but a minor part, is just that: an environment.
This clearly implies operational and conceptual issues for public relations, but every conference, seminar, blog… and their cousins…. has been dealing with them in recent years and unfortunately the presenters did not say anything we had not heard, read or seen many times.
Of course, I very much missed David Phillips’ contribution but received ongoing stimuli from his twitter comments,
Not really worth a full session of the Forum.