Capitalism - a love story di Michael Moore è del 2009. Guardarlo oggi, in piena crisi politico economica italiana e alla vigilia della decisione americana di alzare il tetto del debito mi ha fatto un effetto particolare.
Ho apprezzato tutti i film di MM che ho visto (Bowling a Columbine, Fareneight 9/11, Sicko e Capitalism) e, pur riconoscendone spesso alcune forzature, ho sempre pensato che avessero qualcosa di geniale e una capacità di raccontare idee e storie inarrivabile.
Oggi quest'idea mi si rafforza con Capitalism che preconizza la situazione Debito-Default USA che rischierà di indebitare ancor di più il popolo americano, più che altro per sfamare Corporate America. Ma per quanto ancora può durare? E noi?
LA PROPAGANDA
Interessante anche il discorso, che sempre ritorna in MM anche negli altri film, su quella che viene definita la propaganda (davvero intesa alla Bernays - se si hanno in mente le sue parole nel capitolo del libro Propaganda dedicato alla missione delle RP per lo stato americano) della Corporate America e dei Ricchi che riescono a mantenere il consenso su un sistema che crea sempre più disuguaglianze (1% ricchi vs. 99% poveri) e sempre meno benessere diffuso.
E' anche il discorso che Chomsky e i radicali, critici della democrazia americana, portano avanti da tempo e che vede coinvolti i principali mass media, le grandi corporation, Wall Street in particolare e ovviamente il sistema politico americano. Con un lavoro di lobbying e relazioni pubbliche piuttosto intenso.
Guardando MM viene il dubbio che sia davvero così.
LA PROPAGANDA
Interessante anche il discorso, che sempre ritorna in MM anche negli altri film, su quella che viene definita la propaganda (davvero intesa alla Bernays - se si hanno in mente le sue parole nel capitolo del libro Propaganda dedicato alla missione delle RP per lo stato americano) della Corporate America e dei Ricchi che riescono a mantenere il consenso su un sistema che crea sempre più disuguaglianze (1% ricchi vs. 99% poveri) e sempre meno benessere diffuso.
E' anche il discorso che Chomsky e i radicali, critici della democrazia americana, portano avanti da tempo e che vede coinvolti i principali mass media, le grandi corporation, Wall Street in particolare e ovviamente il sistema politico americano. Con un lavoro di lobbying e relazioni pubbliche piuttosto intenso.
Guardando MM viene il dubbio che sia davvero così.