venerdì 22 aprile 2011

SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO E SPECIALIZZAZIONE FERPI

Giovedì 12 maggio 2011
Professional Datagest
Via G. Leopardi, 6
Bologna

Comunicazione AmbientaleIl seminario vuole offrire un'occasione di formazione, crescita professionale e approfondimento sulla tematica ambientale, un corso di livello base che consenta di inquadrare l'argomento e fornire i primi strumenti operativi.
Destinatari
Tutti coloro che si occupano di relazioni pubbliche e studenti universitari.
Contenuti
Inquadramento generale sul tema ambientale e sull'importanza che ha assunto in particolare negli ultimi anni: dall'ecologia al "going green"
Cos'è la comunicazione ambientale: è possibile una definizione? Il manifesto della Comunicazione Ambientale a cura dell'Associazione Comunicazione Pubblica
Gli obiettivi della comunicazione ambientale: informazione, creazione di comportamenti virtuosi, miglioramento della percezione e della reputazione di un'organizzazione
Gli attori della comunicazione ambientale: istituzioni, aziende, organizzazioni no-profit
La comunicazione ambientale da diverse prospettive: cos'è l'Effetto Nimby. Le problematiche e le sfide della comunicazione ambientale
Strategie e strumenti della comunicazione ambientale. I ferri del mestiere a disposizione del comunicatore, tra tradizione e innovazione
Piano di comunicazione. Il tema della comunicazione ambientale nella definizione della strategia di relazioni delle organizzazioni
Campagne. Esempi di case histories di campagne "verdi". Eventi. Realizzare un evento sostenibile. Web 2.0 diffusione delle informazioni, coinvolgimento dei cittadini
Pubblicazioni e documenti. Rapporti di sostenibilità ambientale, Bilanci Ambientali. Gestione situazioni di crisi e ufficio stampa
Dal dire al fare: le testimonianze dei diversi ruoli dei comunicatori ambientali. Attività, esperienze e punti di vista a confronto Associazione ambientaliste, associazioni di imprese e consorzi (es. Conai), istituzioni, aziende
Docenti
Inquadramento generale: Giorgio Pancaldi, Consulente di comunicazione per aziende e associazioni quali Federambiente, autore del testo "Valutare la comunicazione. Guida alla comunicazione efficace nelle imprese ambientali", componente del Comitato Scientifico di "Quanto Basta", Festival dell'Economia Ecologica.
La comunicazione ambientale: Andrea Volterrani, Sociologo della comunicazione presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Si occupa di ricerca, formazione e consulenze sulla comunicazione sociale, sul terzo settore, sulle politiche sociali integrate e sui processi valutativi. È presidente della Fondazione Scuola Alta Formazione per il Terzo Settore.
Strategie e strumenti: Erik Balzaretti, Direttore della Scuola di Arti Visive e direttore del Master in Comunicazione Ambientale dell'Istituto Europeo di Design di Torino, consulente e collaboratore di progetti della Provincia di Torino nei settori della Comunicazione nell'ambito della Sostenibilità Ambientale (Agenda 21) e della Gestione Rifiuti. Tiene attualmente una serie di Laboratori dedicati alla Comunicazione Ambientale presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Torino.
Durata: 1 giorno (10.00/17.00)
Programma:
ore 9.30 – registrazione partecipanti
ore 10.00/13.00 – inquadramento teorico; comunicazione ambientale; strategie e strumenti
ore 14.00/17.00 – testimonianze
Per informazioni:
Tel: 02 58312455
E-mail: casp@ferpi.it  

venerdì 15 aprile 2011

Il collasso dell’informazione

da Ferpi.it
La guerra non è più quella di una volta. Poche ed incerte informazioni, spesso addirittura false, hanno provocato l’intervento delle forze armate occidentali in Libia. E’ la dimostrazione del tracollo dell’informazione tradizionale. Lo racconta Lucio Caracciolo, facendo il punto sulla guerra in corso ed anticipando i contenuti del nuovo numero dei quaderni speciali di Limes.

venerdì 8 aprile 2011

Libia/ Da Gheddafi milioni ai PR americani per rifarsi l'immagine

copio e pasto

Roma, 7 apr. (TMNews) - Soltanto pochi anni prima di trovarsi a combattere contro i ribelli, Muammar Gheddafi investiva milioni di dollari l'anno per una campagna di relazioni pubbliche che contribuisse a procurargli la reputazione di uomo di stato e riformatore a livello internazionale. Stando ad alcuni documenti confidenziali di cui parla la Cnn, il Colonnello ingaggiò nel 2006 una società di consulenza di Boston, 'The Monitor Group', per elaborare una strategia di PR che prevedeva contratti ad analisti dei think-tank ed ex funzionari governativi perché andassero in Libia a tenere lezioni o dibattiti e, in alcuni casi, a incontrare personalmente Gheddafi.

Da un memo spedito dalla Monitor nel 2007 al capo dell'intelligence di Gheddafi, si evince che l'obiettivo dell'operazione fosse "potenziare a livello internazionale la comprensione e l'apprezzamento per la Libia", "enfatizzare l'emergere della nuova Libia" e "presentare Muammar Gheddafi come un pensatore e un intellettuale". Il tutto per la modica cifra di 3 milioni di dollari l'anno (poco più di due milioni di euro) più le spese per prestazioni che comprendevano consulenze, briefing, analisi, e un flusso stabile di visitatori di alto profilo in Libia: almeno uno al mese.

Le prove sono state pubblicate online dall'opposizione libica. Eamonn Kelly, socio senior al Monitor Group, ha avviato un'indagine interna, pur sottolineando che il cosiddetto 'programma di visite' era solo la piccola parte di una più vasta campagna di sostegno alla società civile libica. La maggior parte del lavoro, ha spiegato alla Cnn, consisteva nel portare formazione ed expertise nel paese con l'obiettivo di "promuovere riforme, migliorare la prosperità economica del paese e del popolo, modernizzare le istituzioni". "Non stavamo lavorando per Gheddafi - ha precisato - lavoravamo per la Libia".

Dopo un anno di lavoro, un memo del 2007 citava fra i risultati della Monitor una decine di visite di alto profilo, che andavano dal conduttore televisivo britannico David Frost a eminenti accademici come Francis Fukuyama della Stanford University. La Monitor si attribuiva anche il merito di una copertura mediatica favorevole, citando cinque o sei articoli scritti da alcuni dei partecipanti che aveva sponsorizzato.

Per esempio, nel memo si menziona un commento che scrisse Benjamin Barber sul Washington Post intitolato "La Libia di Gheddafi: Un alleato per l'America?" e un articolo di Andrew Moravcsik per Newsweek dal titolo "A Rogue Reforms", che suona più o meno come "Una canaglia che riforma". Anche se la società si è vantata di aver "fornito sostegno operativo per la pubblicazione di articoli positivi sulla Libia" non c'è alcuna prova che i pezzi siano stati scritti dietro pressioni della Monitor, sottolinea la Cnn.

Quanto ai partecipanti del programma, contattati dall'emittente Usa, hanno tutti sostenuto di aver pensato di essere stati pagati per le conferenze che tenevano o le lezioni ai funzionari libici. In generale, hanno risposto che accettarono di andare in Libia per curiosità in un momento in cui il regime aveva intrapreso dei passi positivi verso l'Occidente e sembrava effettivamente aperto al cambiamento.

mercoledì 6 aprile 2011

Is communication taking over?

Il XXIII congresso annuale di Sinergie, organizzato in partnership con Euprera e si terrà all'Iulm il 10-11 novembre 2011. La scadenza per l’invio degli abstract è il 16 maggio

La comunicazione ha davvero assunto un ruolo così rilevante e strategico nella governance delle organizzazioni complesse, private e pubbliche?
Viene chiamata a partecipare e supportare le decisioni strategiche a livello sia corporate sia business?
È in grado di offrire un contributo significativo alle decisioni che vengono prese nelle aree aziendali più consolidate, come per esempio la finanza, il marketing e la produzione?
Ha senso dunque parlare di communication-oriented organization, ovvero di organizzazione nella quale la comunicazione contribuisce a orientare e permeare tutti i più importanti processi decisionali aziendali?
In conclusione:

Is communication taking over?

Nuovo blog

Dal 2 gennaio pubblico i miei post su  https://pranista.blog/