Fa impressione vedere video e foto di Berlusconi insanguinato. E scorrono nella mente le parole come pietre i veleni, la violenza verbale, l'odio strisciante, le ipotesi di regicidio.
Stavo leggendo divertito la storiella delle mutandine che aveva disegnato al vertice ONU, segnalata tramite Twitter su Repu.it, quando leggo "Berlusconi colpito al volto": allora invece di accendere la TV mi butto su Twitter cercando tra i topics Berlusconi e nel giro di quindici minuti centinaia/migliaia di tweets che rimandano a siti, foto, video.
E poi a valanga inutili commenti che, come al solito, non possono astenersi dal PRO-CONTRO.
Inutile anche stare a sottolineare gli effetti che avrà sulle ondivaghe fazioni politiche [anche se son sempre più convinto che Rut(to)elli politicamente porti sfiga] piuttosto ho l'impressione che possa essere interessante a livello comunicativo l'uso e il ruolo del corpo, del Supercorpo Mediatico di Berlusconi. Colpito, esce dall'auto d'istinto e si mostra. Ferito ma invitto, sanguinante ma grintoso, a metterci ancora la faccia. E' quasi naturale pensare al commento d'altri tempi, che mediava e raccontava le gesta e gli attentati subiti. Ma se allora era un racconto mediato mitologico, oggi diventa un Im-mediat(ic)o Supercorpo. Supertwittato, superpresente. [o come mi segnala un collega superfeisbukkato: vedi il solito allucinante gruppo che plaude al gesto, che progressivamente guadagna fans su fans].
E poi a valanga inutili commenti che, come al solito, non possono astenersi dal PRO-CONTRO.
Inutile anche stare a sottolineare gli effetti che avrà sulle ondivaghe fazioni politiche [anche se son sempre più convinto che Rut(to)elli politicamente porti sfiga] piuttosto ho l'impressione che possa essere interessante a livello comunicativo l'uso e il ruolo del corpo, del Supercorpo Mediatico di Berlusconi. Colpito, esce dall'auto d'istinto e si mostra. Ferito ma invitto, sanguinante ma grintoso, a metterci ancora la faccia. E' quasi naturale pensare al commento d'altri tempi, che mediava e raccontava le gesta e gli attentati subiti. Ma se allora era un racconto mediato mitologico, oggi diventa un Im-mediat(ic)o Supercorpo. Supertwittato, superpresente. [o come mi segnala un collega superfeisbukkato: vedi il solito allucinante gruppo che plaude al gesto, che progressivamente guadagna fans su fans].
Bel post, bravo. l'uomo è lucidissimo, niente è a caso, in un attimo ha deciso che quella faccia insanguinata avrebbe pagato, ed è uscito dall'auto. mi piacerebbe leggere un libro non sui soliti pro e contro di Berlusconi ma sull'incredibile capacità di questo personaggio di gestire la comunicazione, inclusa quella non verbale ;)
RispondiEliminaLuca Poma
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie, ma sai cosa mi sembra molto interessante [ma servirebbe tempo per pensarci e fare un po' di ricerche].
RispondiEliminaMi sembra interessante la disintermediazione completa di giornalisti e mediatori dell'informazione:
sia da parte del corpo di Berlusconi (che si getta in video e in foto immediatamente);
sia da parte del corpo sociale (che reagisce schizofreneticamente (odio-amore) all'evento e crea a sua volta il Supercorpo Im-mediato su Internet tramite Facebook e Twitter.
Un insieme di connessioni nervose e informative che lasciano il vecchio mediatore dell'informazione impalato.
Basti pensare che ieri sera l'unico speciale per un attentato (tecnicamente lo è) al Primo Ministro è stato il TG5 nell'intervallo dei Filmissimi.
Il rapporto uno a uno, Berlusconi-Corpo sociale: tanto che anche fisicamente viene colpito senza un medium (non gli spara, ma gli sbatte in faccia un oggetto). E il sangue e noi che reagiamo irrazionalmente.