Leggo oggi in prima pagina sul Sole 24 Ore che negli Stati Unitila Federal Trade Commission avrebbe intenzione di regolamentare la trasparenza di blog e social network, imponendo agli autori di post che parlano libri e prodotti commerciali di dichiarare se e da chi sono pagati.
L'esigenza in parte condivisibile sta già scatenando reazioni contrarie nella blogosfera che si schiera a favore della libertà di pensiero e espressione; resta il fatto che come tutti sanno il web 2.0 sta diventando uno degli strumenti principali di promozione, utilizzato ampiamente dalle agenzie di relazioni pubbliche, advertising e comunicazione, spesso abusandone.
Esistono, comunque, come segnala De Biase, codici di autoregolamentazione come quello del WOMMA che aiutano a seguire una condotta corretta.
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