Da qualche tempo, essendo tecnopatico ma purtroppo geneticamente mibtelpatico, non leggo più la quotidiana edicola giornalaia per evitare la depressione più profonda. Anzi non ne compro proprio più.
Tra l'altro non guardo più i telegiornali perché (a parte rare eccezioni) il panorama italiano sta oltrepassando davvero l'inguardabilità e l'indigeribilità tra panini e gossip politburo/showbiz.
Stavo riflettendo su questo e sui danni collaterali che può causarmi professionalmente.
La mia dieta mediatica è adesso costituita da qualche magazine di settore, Radio, Internet e un po' di satellitume.
Radio 24, dalla rassegna stampa ai radiogiornali e ai commenti; Virgin Radio: mai ascoltata tanta musica in radio da quando ero adolescente.
Su internet le newsletter specializzate (Mediaweek, PrWeek, Sherpa, ecc.) quando riesco a trovare un momento e le prime pagine della repu.it giusto per...
Sul satellite qualche tg decente c'è ancora per fortuna anche sguizzando tra internazionali e non.
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