giovedì 21 agosto 2008

Diario Inglish / Questione di clima, ma non di uezer

E` bello notare quanto siano umorali gli inglesi... In tutta la loro moderazione tendono ad essere un po' esagerati su certi temi di attualita` e quindi anche a creare un clima non proprio facile per certi settori, alcune figure politiche o determinate organizzazioni.
E` il caso del settore immobiliare, di InGordon Brown e di British Airwais.
Se il primo andava a gonfie vele fino all'anno scorso, quest'anno non c'e` un giorno in cui non si parli della tragedia imminente con il valore degli immobili che effettivamente ne risente e pare sia gia` calato del anche del 20%.
Se El Gordon non e` mai stato amatissimo, oggi si puo` dire che e` un uomo a pezzi, con tutti i giornali sempre pronti a contestarlo o a cercare di stabilire chi sara` il successore.
BA invece dopo la questione di Heathrow 5 (lentezza, perdita di bagagli, ritardi) e` praticamente un giorno si` e uno no sui giornali con prese di posizione non proprio tenerissime: l'intervista al CEO di Ryan Air dell'Independent con accuse pesissime (del tipo ladri e ritardatari...); la prima pagina del magazine Marketing dedicata alla ormai prossima campagna di Virgin Atlantic contro la fusione BA-American Airlines.
Insomma se ze` uezzer is terribull (e lo confermo, golfin' in the rain) anche il clima per alcuni non e`exactly chilled out...
Forse e` per quello che c'e` tanto bisogno di PR qui o di spin, come conferma una foto che ho scattato nel bagno del golf club di Bournemouth e che mettero` online asap.

martedì 19 agosto 2008

Diario Inglish / Georgia vs. Russia: 1-0 in PR

E quindi nella guerra dei sei giorni georgiana a quanto pare la Georgia è riuscita a vincere la guerra per il consenso internazionale. Almeno così pare, leggendo alcuni articoli sulla stampa inglese (l'ultimo dei quali “Georgia has won the PR war” il 18 agosto su The Guardian ma ancor prima su PRWeek dell'ultima settimana).

Sia Russia sia Georgia si servono di agenzie di RP internazionali con sede a Bruxelles (Aspect Consulting per la Georgia; Gplus per la Russia) ma la strategia e l'esecuzione della parte Georgiana sembra abbia funzionato meglio: conferenze stampa, fotografie, massima trasparenza, un continuo flusso di informazioni, il Presidente Saakashvili continuamente ripreso e intervistato – sorridente nonostante tutto – nonché in grado di scrivere un pezzo sul Wall Street Journal.

Il risultato sembra essere un generale consenso per la povera Georgia e una diffusa antipatia per i russi che invece nelle uscite mediatiche sono sembrati un po' improvvisati (uno per tutti il generale russo che ha dichiarato che la Polonia farebbe bene a pensarci due volte a posizionare missili americani sul proprio suolo se non vuole rischiare un attacco nucleare).

Parallelamente è interessante notare che una cyberguerra ha preso corpo fin da subito con intrusioni di hacker, oscuramenti di siti e altre web-amenità.

In particolare in questo caso sembra abbia funzionato l'effetto di riempimento del vacuum di conoscenze implicate dalla situazione geografica e politica: pochi corrispondenti internazionali erano sul posto, in generale poco si sa della complicata situazione, non c'erano fonti immediatamente accessibili per una guerra lampo che ha visto così predominare la migliore preparazione PR della Georgia.

mercoledì 13 agosto 2008

Diario Inglese. Anazer bùc in zé uall & nation branding

Me l'ero dimenticato ma ho comprato un altro libercolo di comunicazione/pr/etc... un dei quelli che non leggerò mai per intero:
A parte tutto anche quello di Campbell la vedo dura leggerlo tutto... quando l'ho preso in mano mi ha ricordato il trattatone di Von Clausewitz sulla Guerra. 

Parlando ieri con i ragazzi che studiano è emerso un chiaro problema di Relazioni Pubbliche Internazionali: la percezione negativa di alcuni paesi, nel caso specifico Colombia e Turchia, che è largamente al di sotto della decenza dalle nostre latitudini ma anche nella stronzissima Albion.
Senza voler prendere per oro colato tutto ciò che dicevano è evidente come la nostra percezione di alcuni paesi sia influenzata dalla considerazione che i vari stati appartengano a blocchi geografico-culturali omogenei: e quindi per noi le FARC sono un po' come l'esercito Zapatista, gli ammericani ne fanno di tutti i colori ovunque in sud america, i turchi son integralisti, ecc. Stereotipi si dirà.
Quanto sarebbe utile un re-branding di alcuni stati per attirare talenti, capitali e turisti? Our job... 

martedì 12 agosto 2008

Diario Inglese. Facebook rules & some books

Tutti hanno Facebook. E' decisamente la piattaforma killer ormai. Anche nella perfida Albione non c'è un solo indigeno o turista o studente che non abbia il suo bel facebook. Ma non solo. E' anche utilizzato di continuo in ogni nelle varie applicazioni... 
Se pur molti widget vanno a finire nella spazzatura, facebook è diventata sicuramente l'applicazione leader.
Inutile dire quale utilità e quali opportunità possa riservare a noi PROs.

In questi giorni mi sto riempiendo di book inglesi tra cui due che ci interessano: The Blair Years, dai diari di Alastair Campbell, e The Fame Formula di Mark Barkowsky, incentrato sulle celebrity PR a la Barnum.
Se il primo è ovviamente un must per quanto riguarda spin e dintorni il secondo dovrebbe essere altrettanto interessante. Grazie al libro ho anche scoperto il blog di Mark Barkowsky
che tratta, guarda un po', di comuniczione, propaganda e pr...

martedì 5 agosto 2008

PeRfida Albione

21 giorni in terra d'Albione a studiare bizness inglish e giocare a golf. Questa è la triste suerte del Pranista in trasferta a Bournemouth, simpatica (e piovosa, nevvero?) città di mare sulla Manica.
Ma già che siamo qui tanto vale skillarsi un po' sulle PR inglesi.
Infatti mi son già comprato un bel libro di e soprattutto ho scoperto questo inserto settimanale del Guardian - MediaGuardian assolutamente utile. In cui trovo alcune cose muj interesting: qualche bell'analisi comunicativa, un bel pezzo sull'advertising, il potere crescente dei supermercati nei confronti degli editori e il problema Daily Mail - comunità polacca.
Il Daily Mail, uno dei popolari tabloid più letti in UK, è infatti accusato dalla comunità polacca di una copertura not exactly favorevole... l'altro giorno ero da un barbiere curdo a tagliarmi i capelli quando ha cominciato a sbraitare contro "questi polacchini che stanno fottendo questo paese..."
Interessante anche alla luce di certi magazine/quotidiani nostrani.
Ma il pezzo che più ha attirato la mia attenzione riguarda l'advertising USA e il fatto che i gruppi di pressione riescono a influire talmente tanto sull'advertising che le agenzie americane censurano preventivamente le loro campagne tanto che ormai evitano temi & immagini a rischio polemica.
Questo fa sì che la campagne più globali, ormai studiate per tutti i mercati dell'area anglossassone, risentano di questa censura preventiva. Cosa che agli inglesi non può certo andare giù. 

Nuovo blog

Dal 2 gennaio pubblico i miei post su  https://pranista.blog/