Un articolo di AdWeek segnalato da http://www.womma.org/ analizza alcuni brand e come questi stanno puntando sulla costruzione di comunità web 2.0 per rafforzare il legame tra consumatori e brand.
L'articolo si concentra su brand USA come Zappos, Craigslist, Threadless, Etsy, e Yelp, che non sono che alcuni tra tutti quelli che negli States si abbeverano alla preziosa sorgente del"let's make connections"
Ciò che queste società hanno compreso è che utilizzare tempo per creare relazioni con i propri consumatori è un importante investimento sul proprio futuro.
E' anche ciò che li posiziona in maniera ben definita all'interno del panorama ipercompetitivo del mercato; è anche (come suggerisce Womma) ciò che ogni brand con il giusto mix di ingenuità e entusiasmo dovrebbe fare.
In Italia si sta sviluppando un brand che si costruisce proprio sulla comunità virtuale.
RispondiEliminaIl ito prende come spunto, riadattandolo al sistema italiano, il celeberrimo threadless.
Si chiama Zuzù Factory http://www.zuzu.it
Il sito funziona quasi come un social network, una vetrina di creativi aperta ai suggerimenti degli utenti. Designers e utenti sono una costante fonte d'ispirazione, e tanti sono i progetti trasversali che possono coinvolgere una piattaforma interattiva come questa. E' un work in progress in cui contests e produzione si alternano come frutto di un trafficatissimo crocevia di idee e creatività.
Un altro nuovissimo esempio di comunità virtuale improntata sul concetto di Yelp/Qype è l'italianissimo http://www.myopencity.it , che geolocalizza su mappa posti, opinioni, eventi e persone.
RispondiEliminaAltro ottimo esempio di community local basata sul concetto di social reputation (feedback) è sicuramente www.GliAffidabili.it, ci si trova un po di tutto dalle babysitter agli avvocati .. dai giullari ai massaggiatori :)
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