Un black-out della stampa durato mesi, gestito in maniera magistrale dai responsabili comunicazione del Ministero della Difesa UK. Curioso che sia stato proprio un sito web giornalistico a darne la notizia (The Drudge Report) e a rompere il silenzio richiesto dai PR della Difesa.
Un leak (fuga di notizie) voluto? In eterno si sa non poteva starci il principe in Afghanistan. fatto sta che il giorno dopo tutti i tabloid lo celebravano come l'eroe simbolo di tutti i ragazzi britannici impegnati sui fronti di guerra inglesi.
Solo qualcuno e dopo qualche giorno (Mail on Sunday, Sky news, Max Clifford) ha avanzato l'idea che si trattasse anche di un'azione di PR cui i media inglesi avevano dato molto molto credito.
C'è da dire che Harry voleva andare in Iraq e aveva dovuto rinunciare. C'è da dire che effettivamente il rischio (simbolico) era alto.
Il Ministero della Difesa ha convocato in luglio 2007 40 rappresentanti della stampa britannica, grazie all'intermediazione del direttore esecutivo della Società degi Editori UK - Bob Satchwell. L'accordo è arrivato dopo diversi incontri solo il 10 dicembre, con un brief il 12, 5 giorni prima della partenza di Harry. Il Min. Difesa ha fissato due interviste con Harry e i media inglesi durante il suo ingaggio afghano... poi il 27 febbraio esce una news su un sito tedesco seguita il giorno dopo da Drudge Report che interrompe il silenzio in maniera definitiva. Il 1° marzo Harry con 4 settimane d'anticipo ritorna in patria fra gli applausi.
Da Zero (le ubriature e le risse estive) a Hero...
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