mercoledì 28 gennaio 2009

Persuasori 2.0

Definire i contenuti della professione di relatore pubblico, soprattutto quando questi si dichiara anche esperto di media sociali, è un problema evidente per il settore della comunicazione. Una riflessione di Nicola Mattina, professionista e coordinatore del gruppo di lavoro FERPI sui social media con i commenti di Italo Vignoli e del sottoscritto a seguire...

E' un po' che riflettevo sul tema 2.0 "siamo tutti esperti" vs. "accreditamento, formazione"... C'è da dire che ci troviamo in una fase del 2.0 abbastanza pionieristica, quindi stimolante ma anche vergine. Siamo tutti qui a provarlo, a testare iniziative ed inevitabilmente a sbagliare, oltre magari a volte a costruire bei progetti che funzionano.
Sarebbe utile conoscere case histories vere di errori e di successi per riuscire ad abbozzare la costruzione di un corpus disciplinare...

Il problema è che raramente il professionista si mette a parlare di propri fallimenti ed errori. Per parallelismo con il libro di D'Anselmi mi vien da aggiungere anche che probabilmente sarebbe utile mettere a confronto PR e tecnologi del web 2.0, come nella CSR l'analista di politiche sociali e il relatore pubblico.

Il Barbiere di Stalìn

Finalmente nei giorni scorsi ho finito di leggere "Il Barbiere di Stalin" di Paolo D'Anselmi. Ci ho messo parecchio perché credo sia un libro non facile, ma denso di idee e di pensiero critico.
Un bel libro che fa pensare e riflettere, che mette in discussione il gulliver.

Non so se son riuscito a capirlo al 100%; so che mi sono segnato decine di pagine e spunti. Non so se sono d'accordo con tutte le tesi del libro: ad esempio considerare il settore pubblico per intero un settore che evade il lavoro pare esagerato.
Di sicuro d'ora in avanti ricorderò alcuni punti chiave del libro:
il tema del lavoro irresponsabile; la necessità di dare conto del lavoro; l'irresponsabilità di alcune aziende pubblico-private; l'incapacità e la non volontà di rendicontazione della politica e la sua sostanziale irrilevanza; qualunquisimo e post-qualunquismo alla Grillo; la mancanza di una cultura dell'attuazione.
Infine il tema della Corporate Social Responsibility e quindi il focus sulla comunicazione e sul ruolo dei relatori pubblici (in particolare nell'ultimo capitolo).
Con quattro certezze:
  1. la CSR esiste e c'è;
  2. si può non esserne consapevoli;
  3. la CSR si può gestire (bene o male) consapevolmente;
  4. la CSR si può raccontare, facendone un un bilancio sociale.
Appare evidente che il quarto punto non è la CSR tout court come da molti di noi spesso viene scambiato il bilancio sociale; allo stesso tempo il bilancio sociale è necessaria rendicontazione della CSR. Il ruolo del PR è però l'attuazione dell'ascolto degli stakeholder e possibilmente lo sforzo di far modificare i comportamenti agiti intermente e esternamente. (Torna utile la metafora della cipolla e la declinazione sugli stakeholder...)

Un libro da tenere sulla scrivania e che tutti dovremmo leggere.

lunedì 26 gennaio 2009

Urbania Festival... e la comunicazione non c'è

A Bologna questo fine settimana si tiene Urbania Festival. Il tema del Festival è “l'inferno e il paradiso” della vita nelle città. Tre giorni di lezioni, dialoghi e incontri con urbanisti, architetti, artisti, politici e scrittori, italiani e internazionali: per parlare di economia delle città, di vita nelle città, di scrittura sulle città.

Già nella presentazione appare chiaro come il ruolo del comunicatore del territorio (il relatore/comunicatore pubblico per eccellenza: ma cosa sta succedendo alla comunicazione pubblica in italia???) - colui che cerca di rappresentare il territorio con azioni di marketing territoriale/urbanistico ma non solo - sia assente.


Urbania, il festival dell’urbanistica di Bologna vuole esplorare insieme ad alcuni protagonisti internazionali dell’architettura, dell’economia, dell’amministrazione pubblica, dell’arte e della letteratura, temi come la necessità di affrontare la crisi ecologica attraverso gli strumenti della progettazione e della pianificazione urbana, le emergenze finanziarie e la casa, l’architettura residenziale a basso costo, le problematiche connesse al consumo del suolo e alle risorse limitate. Sono questioni importanti, “l'inferno e il paradiso” della vita nelle città.

E' un'azione quella del comunicare la città (sia come oggetto, sia come soggetto, sia come pubblico) che l'architetto urbanista e il sociologo ci stanno praticamente soffiando da sotto il naso; basta dare una scorsa a tutti i vari progetti di urbanistica partecipata che fioccano ovunque. Nulla di personale contro architetti e sociologi; ritengo anzi dovremmo coinvolgerli in un dialogo che ci renda protagonisti della trasformazione del territorio sia nell'ascolto dei pubblici sia nel l'ideazione e nel trasferimento del messaggio. Così come TMF aveva indicato quest'estate a Torino durante la nostra assemblea e al Congresso Mondiale degli Architetti.

Purtroppo nessuno di noi rp/comunicatori pubblici è inserito in programma, mentre vedo fioccare direttori di riviste di architettura (i veri organi di pr del settore). Concluderà sabato il festival J. Baffo Rifkin.

giovedì 22 gennaio 2009

2009 - LE PRIORITA' E I PUNTI DOLENTI DEI MARkETTARI B2B

I RISULTATI DI UNA RICERCA DI MARKETING SHERPA (in inglese, molto interessante)

SUMMARY: B2B marketers are adapting to the recession.

That's clear from our latest survey of marketers about their priorities and pain points for 2009.
Here are their top 5 insights on marketing in a recession. Five data charts provide a snapshot of conditions and areas of focus for this year, such as:

  • Dealing with lengthening sales cycles
  • Retention, analytics, and finding new audiences are top priorities
  • Doing more with less
  • Web 2.0 and social media marketing
  • Focusing on lower-cost, high-impact lead gen tactics

http://www.marketingsherpa.com/article.php?ident=31008

mercoledì 21 gennaio 2009

Dàbbel Iù, la creatura di Carl Rove?

A parte segnalare la bella operazione multimediale di LA7 con W. proprio l'altra sera alla vigilia dell'insediamento di Obama, mi sembra doveroso sottolineare che il film di Oliver Stone apre un piccolo squarcio biografico-documentale sul famigerato Carl Rove, lo spin doctor più temuto d'America.


La pellicola è stata trasmessa sul canale in chiaro, ma anche su tv via cavo, Free TV, telefonia mobile e web. Anzi, W. è già fruibile dal 13 gennaio gratuitamente sulla televisione Alice Home Tv (fino al 13 marzo).Il lungometraggio è distribuito dal 9 gennaio nelle sale cinematografiche italiane Digima esclusivamente in digitale, in due formati, 2K-DCI e HD.

Ecco perché puntare sull'online

Questa me l'ha segnalata un amico... è davvero una figata.
Si tratta della ricostruzione del New York Times dell'ammaraggio dell'aereo dell'American Airlines sulle acque dell'Hudson a New York di circa una settimana fa.
Date un occhio fino alla fine e alle testimonianze dei passeggeri.
Ecco perché passare dal cartaceo all'online. No question.

martedì 20 gennaio 2009

E l'Ucraina fece senza (come quelli di Piacenza...)

Secondo una breve news apparsa su PRWeek qualche giorno fa lo stato ucraino non avrebbe utilizzato agenzie di PR internazionali nell'ultima crisi sul gas con la Russia.
Al contrario Mosca e la Gazprom hanno fatto largo uso di PR, attivando tre agenzie: Ketchum, GPlus Europe e Gavin Anderson. Quest'ultima ad esempio ha diretto i suoi sforzi pro-Gazprom verso i media internazionali, gli investitori e i governi internazionali.
Da un lato l'Ucraina ha ritenuto che la ragione fosse così chiaramente a suo favore da non aver bisogno di PR; dall'altro la Russia, ancora scottata dalla sconfitta mediatica dell'estate con la Georgia, ha pensato bene di investire un discreto budget.

venerdì 16 gennaio 2009

Intelligenze attive

Connettere le Intelligenze Attive del Territorio... Era il vecchio adagio di babar, ma babar non c'è più e i più nemmeno lo conoscono. Era un mantra della nostra associazione e mi è tornato alla mente oggi mentre sfogliavo IL (Intelligence in Lifestyle) l'anomalo maschile del Sole 24 Ore.
Da un po' di tempo cercavo un parallelo tra IL e Intelligent Life (il quadrimestrale, lo stagionale...) di The Economist. A parte l'immediato richiamo all'Intelligenza (keyword 2009?) nella testata, credo che un parallelo esista soprattutto nello sforzo contenutistico: entrambi tentano di comunicare e cercare di informare su uno stile di vita intelligente. Dove intelligente sintetizza qualcosa che sta tra il trendy, il sostenibile, l'elegante, il non-scontato.
Il numero di IL in edicola sull'economia green mi sembra interessante. Devo ammettere qualche difficoltà di lettura e navigazione tra le pagine, dovuta soprattutto alla grafica non abituale, ma nel complesso mi piace. Intelligent Life è diverso: l'ultimo numero sostiene che l'umanità stia diventando più intelligente... wising up. Chissà.

La comunicazione come relazione

Il valore della comunicazione, la reciprocità, la fiducia: alcuni degli ingredienti che Giampietro Vecchiato, Vice Presidente FERPI, inserisce nella ricetta del buon relatore pubblico per sfruttare le potenzialità della comunicazione e dei suoi strumenti.

mercoledì 14 gennaio 2009

Io so che tu sai che noi sappiamo di... nonsapere?

Dando un’occhiata ai tanti profili che si trovano sui Blog e alle sintetiche/intriganti biografie su Twitter, noterete una cosa molto interessante: quasi tutti dicono di essere esperti in strategie dei new media o dei social media.
Cosa significa esattamente e come si fa a capire meglio quanto in realtà siano abili strateghi sull’on line?

lunedì 12 gennaio 2009

CNN e Facebook per il media-event del secolo: l'insediamento di Obama

Leggo da Mediaweek che CNN.com e Facebook stanno unendo le forze per realizzare quello che si preannuncia l'evento mediatico/internettiano del 2009: l'insediamento di Obama alla Casa Bianca.

Secondo l'articolo di Mike Shields CNN.com and Facebook vorrebbero realizzare l'evento più di impatto e più sociale della storia del web.

In pratica insieme allo streaming in diretta della cerimonia di insediamento (by CNN.com) Facebook darà la possibilità di aggiornare profili sulla stessa piattaforma di trasmissione dando la possibilità di creare un effetto virale proprio nelle ore di lavoro in cui il traffico web è più sostanzioso.

“We’re building the technical infrastructure for the possibility that this may be the most watched event ever on the Internet,” ha detto KC Estenson, presidente di CNN.com, parlando al Consumer Electronics Show in Las Vegas.

“A lot of us were going home after the election and checking our Facebook accounts and updating our statuses, whether we were happy or sad about the results,” “We thought, ‘what if we brought that into real time?’” It’ something we thought would be cool differentiate and unique. It turns out the Facebook group was thinking the same thing.”

CNN ha già contattato numerosi inserzionisti per sponsorizzare l'evento con break durante il Webcast, video ad spots, oltre ovviamente a banner.

domenica 11 gennaio 2009

Letture & Visure

Ho finalmente ritirato dall'edicola il numero di dicembre di PRIMA e ci ho trovato un bell'inserto sulla moda italiana (storia&gloria del nostro settore creativo per eccellenza) davvero interessante anche per un ignorante sul tema come me; tra l'altro si tratta di un'inserto sponsorizzato dalla Camera della Moda Italiana per il suo 50imo, quindi una bella operazione di comunicazione/pr del nostro settore Fashion.


Ma su PRIMA ci ho trovato anche una sintesi di "In che senso" di Toni e Fabio. Una bella sorpresa considerato che lo sto aspettando dalle Poste Italiane da ormai due mesi (l'ultima scusa dei ritardi clamorosi è fantastica: il postino è in vacanza!). Quindi un numero dicembrino di PRIMA da avere solo per gli inserti.

Credo che "In che senso" sia da guardare soprattutto per gli spunti di riflessione che può e deve provocarci sui vari temi che affronta; non è un manuale (se qualcuno si aspettava un manuale) manuali che in fondo - come poi ha già sostenuto il ben più insigne collega Pignatti - non servono; ce ne sono abbastanza.
Soprattutto ai PROs servono spunti per mettere in moto creatività & intelligence, quel caro gulliver che a volta sembra lasciamo sottovuoto.

martedì 6 gennaio 2009

La mucca vìola le 4-5-6 P... èppi nù iar, (bi)folcs!

Mi son sparato stamattina (in preda a un mal di denti del '32) dalle 6.00 alle 13.00 la Mucca Viola, farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone, di Seth Godin che ho preso in mano incuriosito dall'interesse che l'ultimo suo libro ha destato in Battaglia (my boz).
Libercolo abbastanza datato (in Italia 2004, negli USA 2002) devo dire che non è affatto male e, letto con il senno di poi e con il senno della recessione, penso possa essere molto utile.
A parte lo stile che mi piace - si tratta di un percorso non proprio lineare ma più connettivo-ipertestuale del buon Godin - ho trovato molte idee interessanti, parecchia filosofia 2.0 antelitteram, ma soprattutto una sferzata a trovare il coraggio di sfidare e innovare, utilizzando un approccio più PR che Advertising: più incentrato su sforzi labour-intensive che capital-intensive, più pr meno pubblì, con molta attenzione agli influenzatori e meno interesse per le masse.
Ben consci che:
"Sei un consumatore del post-consumismo. Hai quasi tutto ciò che ti serve,e quasi tutto ciò che desideri. Ti manca solo il tempo."
Da leggere e tanti auguri ai mungitori di vacche viola: happy new year bi-folks!

Nuovo blog

Dal 2 gennaio pubblico i miei post su  https://pranista.blog/