giovedì 27 dicembre 2012

L'Agenda del Consenso

Non sono ancora riuscito a leggermi le 25 pagine per intero... le ho scorse. Soprattutto mi son chiesto il perché di una scelta comunicativa così essenziale, quasi ascetica, quasi
Quasi quasi che vien da pensare che...
Giovanna Cosenza nel suo sempre aggiornato e puntuale blog analizza i contenuti e obietta all'agenda di essere troppo politica:

Dal testo di un docente universitario – un collega – mi aspettavo emergesse una differenza netta e ampia rispetto al testo prodotto da un uomo di partito. Monti è un professore, uno-che-sa, un tecnico che si è sempre presentato come diverso dai politici per questa ragione fondamentale: dove gli altri parlano, lui dovrebbe fare, dove gli altri pongono obiettivi, lui dovrebbe riuscire ogni volta a distinguere fra gli obiettivi realistici e non, proprio perché, a differenza dei politici, conosce a fondo (è un prof!) come ogni obiettivo si raggiunge e dovrebbe saper anche dire perché eventualmente non si può raggiungere. Su questa base mi aspettavo un’Agenda Monti che, pur brevemente e semplicemente, ci spiegasse i come e i perché, non si limitasse cioè a elencare – per l’ennesima volta come fanno i politici – gli obiettivi, le intenzioni, il cosa-sarebbe-bello-fare, cosa-si-dovrebbe-fare-per-il-bene-del-Paese. Da un prof insomma mi aspettavo una spiegazione chiara e sintetica dei mezzi, delle strade per, non l’ennesimo elenco di buone intenzioni. Non dico tutte le strade, ma almeno le principali. 

Non concordo...

Intanto Monti salendo (scendendo) in politica diventa un Soggetto (Prodotto) Politico, quindi si trasforma dal tecnico dictator in prodotto politico da posizionare, promuovere e vendere. Ma ci torno dopo nel secondo punto.

PRIMO PUNTO. IL MEZZO è IL MA(E)SSAGGIO
Mi interessa prima capire:

  • perché quel blog wordpress con solo una foto?
  • perché un .pdf con solo qualche frase in neretto?

Io non lo so. Non conosco i perché.
Ma so che (in questo periodo storico in particolare) quando un responsabile di comunicazione (un consulente, un consigliere) capisce che il Personaggio funziona ed è comunicativo di per sé... non c'è bisogno di sofisticarlo ma è meglio utilizzarlo naturale, senza fronzoli. Monti? Comunica contenuti. Comunica grigiore universitario. Comunica serietà e non pugnette.
Niente di più lontano dal blog di Renzi o di Di Pietro, o ancora dal blog di Beppe Grillo.
Una scelta molto differenziante e quindi anche a livello di marketing politico molto netta e decisa.

Avendo un po' annusato (non analizzato - ahimé non ne ho avuto il tempo) il modus comunicandi di Marione; ho personalmente constatato la sua efficacia in quest'anno da premier: basti pensare all'attenzione verso i pubblici internazionali, con il conseguente recupero di Credibilità e Reputaizone; le ottime relazioni con i media dei vari paesi; a livello organizzativo lo staff comunicazione del governo tutto concentrato underPeluffo...

Si comunica anche così. Da lui non ci aspettavamo scintille ma contenuti anche se....

SECONDO PUNTO. L'AGENDA è UN CATALIZZATORE DI RELAZIONI
Il contenuto dell'agenda (a differenza da quanto si aspettava Cosenza) non è determinato da ciò che ci si aspetta dal professore, ma dall'obiettivo di comunicazione che si è posto.

L'obiettivo è organizzativo e comunicativo:
raccogliere attorno a una serie di idee (necessariamente generali) un consenso e una partecipazione di forze politiche, movimenti e persone, che scavalchino la mediazione delle segreterie di partito.
Il consenso che si registra (e che comunque si sarebbe registrato nei confronti di Monti, il più odiato/amato d'Italia 2012) confluisce ora non sulla persona, il Tecnico, ma sull'Idea del Politico Monti. E l'Idea deve necessariamente essere (nel paese dei mille campanili, lobby, confraternite, ecc) vaga e onnicomprensiva. Proprio perché l'obiettivo è il consenso, non il dissenso. Definire nel dettaglio crea dissenso e de-finisce le relazioni; descrivere i problemi (riconosciuti peraltro da tutti: cambiare mentalità, sfruttare il potenziale dell'economia verde, l'Italia della bellezza, ecc.) e non indicare le dolorose soluzione, forse può creare consenso e costruire relazioni.

Per forza quindi che dentro ci stia tutto in maniera generica:
l'obiettivo di questa agenda è costruire consenso su Monti e non spiegarci come si realizzano le riforme, che sarebbe il modo migliore per inimicarsi tutte le lobby d'Italia. Cosa che prima delle elezioni è BENE non fare...
L'esempio più lampante è la riforma del lavoro (Rif. Fornero) che ha deluso tutte le rappresentanze di categoria: perché tutte le rappresentanze di categoria hanno privilegi da difendere. Se prima della riforma fosse stato dichiarato il metodo e le soluzioni, non so se il governo avrebbe potuto ottenere il consenso di Confindustria e simili. 

LAST AND LEAST
Sul tema dell'autore del documento, sicuramente una tecnoscivolata, non credo abbia alcuna conseguenza né sulla creazione del consenso né sui contenuti...

domenica 23 dicembre 2012

Mutatis mutand(a)e

Dads in Briefs Campaign «Esiste qualcosa di più umiliante di un padre che tenti di fare il simpatico davanti ai tuoi amici? Si, che lo faccia in mutande». Lo spot commissionato dall’azienda argentina di condizionatori d’aria BGH ci offre una soluzione all’annosa questione dei padri (e in generale degli uomini) che per sconfiggere il caldo girano in mutande per casa.

sabato 15 dicembre 2012

Sporchi e brutti o pragmatici e belli?


Sul numero scorso di Internazionale un bellissimo speciale sull'emergenza clima richiamato dal titolo di copertina "Siamo Fritti": La grande industria paga gli esperti per convincere l’opinione pubblica che il cambiamento climatico non esiste. Invece è più grave che mai.
In particolare nell'articolo di Die Zeit (Anita Blasberg e Kerstin Kohlenberg) si descrive mirabilmente la figura di Marc Morano, collega pr, classico sporco lobbista: "diffonde il dubbio con la tastiera... non è un climatologo, non sa calcolare la pressione atmosferica... è un addetto alle pubbliche relazioni (sic: in tedesco PR manager)... è in grado di vendere qualsiasi cosa." L'innegabile fascino del cattivo tipo-Thankyouforsmoking.  
Cliccando qua e là il nome di Moreno, ho scoperto DeSmogBlog Clearing the PR Pollution that Clouds Climate Science (a quanto pare famoso, riconosciuto da Time) blog di un collega canadese, Jim Hoggan, che nella presentazione del sito dichiara:  "There is a line between public relations and propaganda - or there should be. And there is a difference between using your skills, in good faith, to help rescue a battered reputation and using them to twist the truth - to sow confusion and doubt on an issue that is critical to human survival. And it is infuriating - as a public relations professional - to watch my colleagues use their skills, their training and their considerable intellect to poison the international debate on climate change." 
Sergio Vazzoler, proprio questo mese, pubblica su La Nuova Ecologia, rivista di Legambiente, un'interessante riflessione dal punto di vista delle RP su comunicazione ambientale, economia verde e global warming. Mi chiedo (sabato mattina appena alzato, con hangover e tutto il resto in testa) ... se ad attirarmi a questa professione non siano state proprio le mitiche e controverse figure degli sporchi lobbisti; mentre oggi a trattenermi ed a farmi amare questa professione sia l'idea che le RP invece possano contribuire al miglioramento della società e delle sue organizzazioni.

domenica 9 dicembre 2012

Chiacchiere da Ber... torna BerBer

Beruschi. Sempre una gag del comico anni ottanta del Drive In. Invece è la realtà - come spesso accade nel nostro bel Paese - frutto del "combinato disposto" (ultimamente frequento molto i sindacalisti) di
1) Bersani che vince le primarie e del 2) bassissimo grado di popolarità di Monti. 

1. Lettura forse ruvida, lettura da bar, ma BERsani che vince le primarie e che diventa il candidato del centro-sinistra permette:
  • in termini puri di posizionamento politico di posizionare il PDL nella storica funzione di partito anti-comunista 
  • in termini di marketing politico di buttare nel cesso tutta la necessità di rinnovamento, anche solo anagrafico, che Renzi aveva imposto. Se c'è BERsani perché non può esserci BERlusca?  questa retorica è già stata espressa molto esplicitamente dall sig.ra Gelmini, fedele interprete di Silvio, venerdì mattina a Radio 24
2. Poi l'altro fattore: il bassissimo grado di popolarità di Monti. Come suggeriva TMF nel modello Cucù, BERlusca sa e può (anche economicamente) utilizzare bene lo strumento del sondaggio continuato e comparato. BERlusca anticipa le tendenze della pancia del paese grazie ai suoi sondaggi. E infatti non credo sia un caso che poche ore prima che venga sancito il grado più basso di popolarità di Monti (cfr. sondaggio SWG del 7 dicembre) Silvio abbia fatto mancare la maggioranza di fatto congedando il governo, quindi prendendosi oneri e onori di questo epilogo montiano.

sabato 1 dicembre 2012

La Ferpi che vorrei

[oltre a questo mio commento tanti interventi di colleghi e soci nella pagina di Ferpi]
Quando mi avvicinai a Ferpi lo feci principalmente grazie ai contenuti del sito (in particolare in quel periodo si stava pubblicando a puntate il Gorel con il glossario) e perché sentivo la necessità di incanalare l’identità professionale di comunicatore in una “storia” più ampia della mia, che fosse in grado di arricchirmi professionalmente e di farmi sentire parte di una comunità.
Ognuno di noi ha avuto sue motivazioni, un suo percorso di avvicinamento e suoi propri livelli di coinvolgimento (e/o fidanzamento).
Quale è il senso di stare insieme in una associazione? Non credo basti una sola unica risposta, ma credo che l’associazione per avere un senso debba riuscire a contenerne diverse:
- il knowledge sharing
- la rappresentanza e l’advocacy della professione
- la formazione accreditata e l’accreditamento della formazione sull rp
- il networking
- l’etica della professione
- l’appartenenza a un’identità comune
- le relazioni internazionali
- l’introduzione dei più giovani alla professione e il supporto al loro ingresso
L’associazione è sicuramente appesantita da una governance complessa e da un’articolazione difficile da comprendere, anche da chi la vive dall’interno.
Alcune delegazioni territoriali faticano a riunirsi e portare avanti attività.
Non poche sono le antipatie personali che bloccano progetti e iniziative.
Vedo con favore le proposte di semplificazione della governance suggerite da Toni il 27 giugno scorso http://www.ferpi.it/ferpinet/users/marcantonio/article_events/595In particolare sposo l’idea di:
- una trojka a guida dell’associazione con i presidenti (eletto, in carica e past) insieme a tesoriere e direttore;
- l’abbassamento delle quote a una cifra sui 100 euro;
- un funzionamento “a fisarmonica” delle deleghe (progettuali o territoriali) che durano per la durata del programma proposto dal singolo delegato.
- organizzare ogni anno un evento Ferpi (a pagamento, di una giornata, itinerante) in cui fare il punto sulle RP e incontrare la comunità professionale nazionale;
- pubblicare ricerche e strumenti-guida per la professione.
- le altre associazioni professionali affini,
- i network informali di comunicazione,
- le università e i corsi di comunicazione rp,
- altri soggetti del settore (Assocomunicazione, Assorel, Unicom, ecc.).




Oggi su alcuni di questi punti siamo in ritardo. 

LA FERPI CHE VORREI
Essendo Ferpi.it la piattaforma contenutistica di maggior valore del settore, ritengo vadano incrementate le possibilità di interattività (che ha contraddistinto già il sito in passato) integrando meglio gli strumenti social di quanto lo siano oggi.
Mi piacerebbe che Ferpi riuscisse a in futuro a:
In generale vedrei con favore la possibilità di incoraggiare sul territorio sinergie tra le delegazioni e:
Se il sito, le piattaforme virtuali e (pochi) organismi associativi possono rappresentare l’infrastruttura dell’associazione a livello azionale, credo possa essere utile e proficuo che sul territorio si sostanzi un organismo multiforme, flessibile e aperto alla commistione con i non-associati. Questa contaminazione che ci aiuterebbe a coinvolgere neofiti e colleghi andrebbe (nella Ferpi che vorrei) esplicitata nello statuto.

Nuovo blog

Dal 2 gennaio pubblico i miei post su  https://pranista.blog/