venerdì 29 maggio 2009

Le Black PR sull'Italia in vakkanza

L'Italia va in stand by, se ne va al mare e con la testa è pronta per fuggire verso le vacanze, sperando in un rientro settembrino più incoraggiante.
Nel frattempo per le elezioni di giugno si è scatenata un'offensiva di black PR da parte del PD che - non ascoltato da media e opinione pubblica su temi decisamente più importanti - si è lanciato sullo screditamento della reputazione di Berlusca.
E' una conseguenza del sistema nervoso ipermediatizzato? E' una strategia consapevole? E' un'azione calcolata che si basa su sondaggi, focus o sull'istinto di un uomo (solo) al comando?
E' ovviamente un'azione molto rischiosa perché comunicativamente parlando rischia di far percepire leadership e partito del PD un po' vuoti. Tuttavia le black PR, purtroppo, portano sempre risultati. Insomma a tirare la merda un po' ci si sporca, ma si riesce quasi sempre a sporcare l'avversario. Non è davvero l'apoteosi della buona politica.
Anche la delegittimazione dei giornalisti dipendenti di Berlusconi (Rossella, Belpietro) operata da Franceschini non è elegante, ma contribuisce a scalfire la credibilità della macchina opinionistica di Silvio.
Allora lanciamoci in un'ipotesi da ombrellone... Plausibilmente se l'azione di Franceschini andasse a buon fine dovrebbe togliere voti al PDL (a favore di Lega, UDC e di astensioni), compattare il fronte antiberlusconiano sul PD a scapito dell'estrema sinistra, far perdere un po' di voti del PD stesso a favore di Di Pietro e forse Radicali - che alle Europee possono sempre raccogliere voti d'opinione.
Non so se Franceschini sia un giocatore d'azzardo, ma qui ha messo tutto sul piatto, a fronte di un incarico a tempo determinato che forse personalmente non vale abbastanza. Parlare dei gravi problemi di L'Aquila e del pattume che torna a Napoli (i due grandi spottoni governativi di inizio 2009) o delle scarse iniziative anti-crisi, forse non avrebbe garantito un piatto di fiches così succulento e così facile da gestire come offensiva comunicativa. Let's see.
Che dite?

martedì 26 maggio 2009

Saper dire No

Torno di nuovo con un post di Seth Godin perché mi sembra interessante in particolare per chi fa un lavoro consulenziale.
Saper dire No alle richieste...

If you've got talent, people want more of you. They ask you for this or that or the other thing. They ask nicely. They will benefit from the insight you can give them.

The choice: You can dissipate your gift by making the people with the loudest requests temporarily happy, or you can change the world by saying 'no' often.

You can say no with respect, you can say no promptly and you can say no with a lead to someone who might say yes. But just saying yes because you can't bear the short-term pain of saying no is not going to help you do the work.

Saying no to loud people gives you the resources to say yes to important opportunities.

lunedì 25 maggio 2009

Un contributo per la nuova Mucca Viola di Godin

(siamo in ritardo... chissà se era solo una provocation?)

Want to contribute a story to the updated Purple Cow?

In the fall, a new trim size edition of Purple Cow is coming out. The book will include a significant appendix, filled with stories from people like you. If you know a business or service or organization that deserves to be shouted about, I'd love to include it. Your help is really appreciated, and the people you write about will thank you.

Here's a sample from Bonnie:

www.soallmayeat.org is truly remarkable. Imagine going into a restaurant and seeing no prices on the menu. You might think that the food was really expensive, but that's not the case at the So All May Eat (SAME) Cafe in Denver, CO. The fact is that there are no prices on the menu because everyone pays what they can, many people pay more. There's no cash register, just an envelope that patrons get with their meal. In that envelope goes a few dollars, a fair price for the meal, a hearty donation or nothing at all. The envelope then goes into a simple wooden box. Everyone gets a great home made meal at a price they can afford. If someone can't pay anything at all they are asked to help out in the kitchen, serve some soup or clean up for an hour or so...and they are willing and happy to help out. It's not a free ride or a handout, it's honest work for an terrific hot meal. Founders Brad & Libby Birky not only make a difference by providing a free meal but they have also created thriving community of people who care and are cared for.


And here's one from Jay:

Two things are guaranteed at the remarkable DinTaiFung restaurant in Taipei: the extremely long line outside and the size/weight of their world famous steamed juicy pork dumplings. Each dumpling uses only the freshest ingredients, weighs a precise 0.74 oz, and has exactly 18 folds.  In 1993, NY Times named DinTaiFung as one of the top 10 restaurants in the world.  Even with many outlets worldwide today, thousands of tourists still visit Taipei every year just to eat at its original location. One of the stories told about the restaurant owner is that he takes the tour buses to hear what people say about his restaurant.  One day, he found that bus stopped before reaching its destination and tourists were encouraged to use the restrooms so that they can avoid using the ones at his restaurant.  He went back and installed the most advanced toilets available in the restrooms and made sure that they were cleaned every 15 minutes.  Since then, the restrooms at DinTaiFung also became one of the most talked about topics for tourists.


Deadline is May 24th at midnight New York time.

Before you click this link to enter your story, please read the simple rules:

  1. It can't be about you or about an organization you are part of.
  2. It can only be 200 words maximum.
  3. It should be about something new and now and relevant. No stories about Abe Lincoln please.
  4. Please don't get all PR and pitchy on me. If you don't like to write, have a friend write it.
  5. Proofread!
  6. You get credit by name (and your url or @id if you want one)

You guys are so brilliant, my standards are high. No promises, except that I'll read each one. Thanks!


sabato 23 maggio 2009

Da leggere... anche sotto l'ombrellone: Irrazionalpopolare

L'ho comprato un tot di tempo fa, dopo averne sentito parlare su Melog 2.0 e infatti mi ero ripromesso di leggerlo proprio sul blog... Devo dire che Irrazionalpopolare di Luca Mastrantonio e Francesco Bonami (81 anni in due... che vorrà mai significare?) ha mantenuto e superato le mie aspettative.
Vengono analizzati decine di casi irrazionalpopolari, isterie di massa, mode inspiegabili, conformismi e cinepanettoni.
Non è un libro che dà spiegazioni sul perché, ma è un saggio (con la piacevole narrativa del racconto) sull'Italia contemporanea: su tanti personaggi, oggetti, luoghi, fenomeni mediatici.
C'è una prima parte introduttiva un po' più teorica poi è un godibilissimo carosello di casi, credo peraltro, interessantissimi per chi si occupa di comunicazione e cultura popolare.
Partendo dal successo di Cattelan (in copertina con una delle sue opere) passando per il solipsismo di noi blogger, smazzolando Veltroni-Benigni-SimoVentura, fino ad arrivare a Bocelli-Allevi e ai Suv - rottweiler o meglio gli husky delle auto - a chiudere il libro.
Cito un frase che sintetizza e non...
Eppure Napoli è solo una metafora. La metafora di un paee dove il trash impera e diventa un culto.
Comunque da leggere, anche sotto l'ombrellone per ridere (e riflettere) dell'Italiettume sulle spiagge irrazionalpopolari estate-2009.

giovedì 21 maggio 2009

Tutti a sciare, tutti a sciare... a mostrar le campagne chiare

Oggi (ieri ndr) a Milano faceva caldo, un caldo quasi estivo. Arrivo in stazione dalle scale mobili della Metropolitana e cosa vedo?
Stupende foto di montagna nella campagna di affissioni della Regione Piemonte – sempre attenta a fare ottime iniziative di promo turistica (compreso Piemonte Golf) .
Da lontano, sognando la neve e una discesa razzo,comincio a pensare... “cavolo grandioso, in Piemonte si scia anche d'estate e giustamente promuovono durante il caldo estivo destinazioni fresche, che immediatamente ti conquistano come l'advertising di una coca ghiacciata... Prenoto subito un weekend!”
Invece mi avvicino e attorniato da grandi affissioni e totem imponenti leggo che la pubblicità non fa riferimento a destinazioni sciistiche estive, ma alle tradizionali destinazioni invernali... addirittura c'è il riferimento a “veniteci a trovare in BIT (marzo!!!) al padiglione tal dei tali”
Me li guardo bene tutti, convinto che sia impossibile che una regione attenta come il Piemonte faccia una campagna fuori stagione, tra l'altro per un prodotto weekend che è tradizionalmente una decisione fatta a breve.
La spiegazione è semplice. La campagna è rimasta in affissione oltre la stagione invernale (sulle Dolomiti si chiudevano gli impianti a Pasqua). Ora mi chiedo: dato che Grandi Stazioni le Grandi Affissioni li fa pagare Grandi Soldoni, in Regione si son bevuti il gulliver?

mercoledì 20 maggio 2009

Giornali e Internet: come uscire dalla crisi?

Nuova ricerca dell'Osservatorio europeo di giornalismo

"Per cogliere le opportunità del nuovo mondo editoriale, tutti devono
cambiare approccio: giornalisti, editori, pubblicitari".

È possibile trovare una formula che permetta di conciliare carta stampata e informazione online? Quali sono le tendenze dominanti e le soluzioni più convincenti? Perché la pubblicità che abbandona i giornali si trasferisce solo in parte sui siti internet?

A queste e ad altre domande risponde l'ultima ricerca dell'Osservatorio europeo di giornalismo
(www.ejo.ch) - un centro studi della Facoltà di scienze della comunicazione dell'USI (www.unisi.ch) - intitolata: "Giornali einternet: come uscire dalla crisi?". Lo studio è stato realizzato da Piero Macrì con la supervisione di Marcello Foa; ricorrendo ad esempi e dati aggiornati, offre una visione analitica e originale delle sfide a cui è confrontato il mondo dell'editoria.

Al seguente link è possibile scaricare una sintesi della ricerca. http://www.ejo.ch/files/Sintesi.pdf . Il testo integrale è invece scaricabile sul sito dell'Osservatorio europeo di giornalismo http://www.ejo.ch/index.php?option=com_content&task=view&id=1891&Itemid=168

lunedì 18 maggio 2009

Seth Godin

Luxury vs. premium

Luxury goods are needlessly expensive. By needlessly, I mean that the price is not related to performance. The price is related to scarcity, brand and storytelling. Luxury goods are organized waste. They say, "I can afford to spend money without regard for intrinsic value."

That doesn't mean they are senseless expenditures. Sending a signal is valuable if that signal is important to you.

Premium goods, on the other hand, are expensive variants of commodity goods. Pay more, get more. Figure skates made from kangaroo hide, for example, are premium. The spectators don't know what they're made out of, but the some skaters get better performance. They're happy to pay more because they believe they get more.

A $20,000 gown is not a premium product. It's not better made, it won't hold up longer, it's not waterproof or foldable. It's just artificially scarce. A custom-made suit, on the other hand, might be worth the money, especially if you're Wilt Chamberlain.

Plenty of brands are in trouble right now because they're not sure which one they represent.

domenica 17 maggio 2009

Finti Sondaggi, Veri Imbroglioni

E' ormai esperienza quotidiana - sotto elezioni - il sondaggio clamoroso citato dal politico di turno: Berlusconi ne ha fatto un must (i sondaggi ci danno al... il mio indice di popolarità è al... ecc.). La cosa curiosa è che anche in piccole realtà locali il sondaggio sta diventando una calamita incredibile per abbagliare la gente.

Sparare un risultato numerico - si pensa - è sempre una potenziale notizia e può essere sempre un utile strumento.
Da quando ha fatto irruzione nella scena politica italiana il sondaggismo ha coinvolto, affascinato e corrotto tutti i politici e ovviamente i loro spin doctor. Si è tra l'altro verificato un curioso turn over che ha visto sondaggisti diventare esperti di comunicazione come Crespi.
Luigi Crespi è stato l'ideatore del Contratto con gli Italiani e forse anche della campagna Meno Tasse per Tutti. Curriculum doc, ex PCI, ex PSI craxiano, fondò Datamedia che fu il primo istituto in piena Tangentopoli a dare i numeri dei sondaggi pre-elettorali. Peccato che Datamedia non fosse ancora stata accettata da Assirm (l'associazione che accredita e riunisce gli istituti di sondaggio e ricerche di mercato).
Su Clandestinoweb un omonimo (parente?) di Crespi analizza e mette a confronto i vari sondaggi.
Mi ricordo un dialogo sulla rivista centese Luoghi Comuni con un bravo sondaggista di SWG qualche anno fa sull'uso dei numeri dove ovviamente lui sosteneva a validità del sondaggio, noi mettevamo in luce il pericolo di scambiare la parte per il tutto.
Purtroppo, o per fortuna, i numeri hanno la magia del concreto, hanno la capacità di trasformare tendenze/pensieri in istantanee di realtà, hanno la capacità di sintetizzare il molteplice.
Usato in modo scorretto il sondaggio è un'arma impropria e va denunciato. Ecco alcuni consigli da Supercom e soprattutto un po' di regole dal sito di Assirm.

sabato 16 maggio 2009

Ahi, ahi... le Traduzioni Pericolose

Sempre più spesso capita di imbattersi in traduzioni assurde italiano-inglese su siti web, brochure, video, presentazioni, ecc.
Anche recentemente l'amico Chrys Aylett, presidente del MIA (Motorsport Industry Association) si è raccomandato con i rappresentanti di associazioni imprenditoriali del motorsport italiano di preparare i propri associati all'incontro biz in fiere internazionali, di curare il layout adeguatamente e soprattutto di essere pronti a parlare inglese.

Mentre da un lato l'email e la relazione può anche basarsi su un inglese non proprio oxfordiano, diventa sempre meno tollerabile la mancanza di attenzione alla traduzione. di docs istutzionali, tecnici e ufficiali Appare così più che ridicolo trovarsi di fronte a traduzioni maccheronics o pseudo(lo)letterali che inficiano alla base l'autorevolezza del referente.
Meglio spendere 500 euro in più per una buona revisione dei propri testi istituzionali che fare la figura del peggior pecoreccio.

venerdì 8 maggio 2009

I am mad about Mad Man

In questi giorni mi sto sparando la prima serie di Mad Man (rigorosamente scargata col mulo, ahimé)... una figata!

Ambientata nella New York degli anni sessanta, la serie tratta della vita di alcuni pubblicitari che lavorano per l'agenzia Sterling Cooper di Madison Avenue e si concentra sul dirigente e creativo Don Draper. L'ambientazione storica della serie ritrae i cambiamenti sociali in atto negli Stati Uniti all'inizio degli anni sessanta, con sullo sfondo la campagna presidenziale che contrappose John Kennedy a Richard Nixon. (da Wikipedia)

Pur trattandosi di pubblicitari (non pr) e di un'altra epoca, pur trattandosi comunque di una fiction, oltre a godermela di brutto in lingua originale la ritengo interessante perché spesso ritrovo dinamiche tipiche dell'agenzia di comunicazione: l'idea creativa, la gestione del cliente, l'efficacia e la misurabilità, la ricerca e l'analisi, le relazioni interpersonali...
se riuscite guardatevela.
Purtroppo in tv non so dove e quando la ri-trasmettano (cfr. sito su Cult).


giovedì 7 maggio 2009

Frost vs Berlusconi... 0-1. Sacchianamente.

Come si fa a non parlare dell'affaire Berlusconi-Veline-Lario? Come si fa a non considerarlo dal punto di vista comunicativo? Come si fa a a perdersi S. Toro stasera?
Il tema veline è stato pensato e studiato a tavolino? Mah.. Forse sì. Tipicamente un pensiero televisivo, quando arriva l'estate funzionano canzoni (diceva Baudo) e figa (potrebbero dire gli autori tv di oggi). Dovremmo sapere lo staff consulenziale da chi è composto.
Crisi, terremoti, problemi pensionistici... ma de che? Meglio parlare o far vedere veline scosciate e intrighi da Novelle 2-3000.
Poi che la moglie s'incazzi ci sta. Tanto poi si saltella da una tv all'altra, da un giornale all'altro, da una copertina all'altra, da un opinionista all'altro, discutendo di presunte relazioni.
Quando arrivò nel 2001 il tanto annunciato libro su Berlusconi (Una storia italiana) ci stupimmo (poco) del formato da rivista settimanale modello Gente e simili. E in contenuti eran quelli: la traversata nel deserto modello Padre Pio, i trionfi col Milan, il fondo su Erasmo da Rotterdam, ecc. ecc.
Il racconto berlusconiano tanto è funzionale al sistema media: chi è più contento in fin dei conti? talk show televisivi che hanno argomenti piccanti, giornali che scopertinano tette nude e volgarità, Padri Bondi ad assolvere giovani ragazze vogliose di aiutare i paese, avvocati Ghedinisti a individuare eccezioni e controdeduzioni, dichiarazioni di candidati su Chi (wow!!!).
Tutti sui media, protagonisti del dibattito del giorno, con le audience a fare il tifo per i propri beniamini. Basta che diano spettacolo: dal Drive in a Sacchi, dall'Italia è il paese che amo alle gaffe mondovisive.
E' la narrazione italo-televisiva. Buoni e cattivi, santoristi e feltriani, giullari e macchiavellici politicanti, snobisti e populisti. Ma non pensiamo sempre male, godiamoci la sit-com che il PIL nonostante tutti i complotti della stampa di sinistra riprenderà.
Ma voi pensate che un Primo Ministro possa fare (o sol pensare) certe cose? Avrei bisogno di Frost che intervista Silvio facendolo sudare un po'. Ma su quale tv?

martedì 5 maggio 2009

Viva Zienze della ComuniKazione. Siempre!

Oggi mentre venivo in autobus (a naso turato... danni collaterali delle svolte ecologiste) in ufficio, mi chiama l'amico DallaTurk segnalandomi che per l'ennesima volta si spara sulla croce rossa universitaria: ovvero la famigerata Scienze della Comunicazione.
Questa volta è l'elefante Ferrara che da postcomunista (postberlusconista, postbushista, postpapista) si fa luogocomunista e dice più o meno: scienze della comunicazione la chiuderei con i carabinieri... andrebbe ribattezzata scienze della disoccupazione.
E' chiaro che ormai la modaiola denigrazione di Scienze della Comunicazione serve a darsi un tono, su quella sottile linea rossa di non-politicamente corretto, finto-cattivello, ma quantomai omologato e luogocomunista che aiuta a raccogliere consensi tra l'audience bue.
Ma i centralini scoppiano a Radio24... sarà il fiuto dell'elefante conservatore che ha scovato il popole bue. E a noi scienziati è rimasta la bua.

Nuovo blog

Dal 2 gennaio pubblico i miei post su  https://pranista.blog/