sabato 29 novembre 2014

FuoriSalone. Appunti, spunti e link da una chiacchierata sulla comunicazione

In occasione di Matching 2014 ci siamo incontrati con una ventina di imprenditori e manager del tavolosanità per una serata FuoriSalone a discutere a 360° di comunicazione nel settore della sanità, dalla filiera fino alle struttura ospedaliera. Mi pare sia stata una discussione interessante.
Da parte mia ho cercato di sottolineare l'emergere di alcuni trend, a livello internazionale, che stanno modificando radicalmente il mondo della comunicazione e le organizzazioni:

  • l'affermazione definitiva dei social online e la possibilità per le organizzazioni di volgere i propri sforzi di relazioni pubbliche e comunicazione verso gli owned media (diventando produttori di contenuti) a scapito degli earned media, con investimenti relativamente contenuti;
  • la necessità e la capacità delle organizzazioni di costruire narrazioni veritiere (raccontare storie, fare storytelling) che consolidino reputazione e relazioni (es. Farinetti, la pesca ed Eataly);
  • la necessità di un reporting continuato, multicanale, multistakeholder (cfr. il bellissimo lavoro del collega Luca Poma con Guna);
  • la necessità imprescindibile dell'allineamento tra comunicazione interna e comunicazione esterna (cfr. Stockholm Accords);
  • l'utilità di strutturare un ascolto continuo per trasferire aspettative al management (cfr. Global Stakeholder Relationships Governance: An Infrastructure)  
Sono tanti fenomeni che si intersecano e che meritano approfondimenti, ma che nessuno di noi può ignorare. 
Abbiamo concluso con la proiezione del video della conferenza TED di Simon Sinek sul cerchio d'oro e con un esercizio da portarsi a casa: riscrivere insieme ai propri collaboratori la propria missione partendo dal why, dal purpose, dall'obiettivo che la nostra organizzazione ha nei confronti della società.

Alla scoperta delle Rp in Spagna: passione latina - su Ferpi

Continua il viaggio tra le associazioni internazionali di Relazioni Pubbliche. Intervista a Sebastiàn Cebrian, direttore di DirCom, l'associazione spagnola.

Alla scoperta delle Rp in Spagna: passione latina - Ferpi

martedì 25 novembre 2014

Comunicare il Why. Una serata di comunicazione

Questa sera insieme ad alcuni amici e colleghi del Tavolo della Sanità, ci troveremo per parlare di comunicazione all'interno dell'industria healthcare. Insieme al responsabile di un'importante concessionaria di pubblicità cercheremo di far emergere alcuni temi di attualità e trend comunicativi.

Penso che mi concentrerò su pochi aspetti: l'organizzazione/azienda comunicativa, la comunicazione dei leader e la missione organizzativa.

Proporrò loro di utilizzare con i propri team il "Why"che Simon Sinek presenta nel video del Cerchio d'Oro per costruire un  mission statement condiviso.


lunedì 24 novembre 2014

Neuromarketing... qualche neurone si muove

Dopo il post sull'idea di sviluppare un centro studi sul neuromarketing in terra emiliana, sono stato contattato da diversi professionisti interessati, provenienti dai più diversi campi.
L'interesse c'è e gli sforzi di promozione della disciplina in questo momento sono utilissimi per evitare fraintendimenti e creare false aspettative, . Neuroset Lab ha messo online proprio oggi il video del terzo webinar intitolato PIACERE E RIMORSO - Le aree del cervello che motivano all’acquisto.
Segnalo che domani è in programma una nuova puntata dei webinar gratuiti di Neuroset Lab in cui si parlerà di PUBBLICITÀ E DESIDERI - Come fa il nostro cervello ad associare un brand ad un’emozione?
- Analisi dei casi McDonald, Ikea e Coca Cola. Quali meccanismi inconsci ci legano a un marchio?
- Come agiscono le tecniche di guerrilla marketing sul nostro cervello?

sabato 15 novembre 2014

venerdì 7 novembre 2014

Ascolta per essere ascoltato

Grazie a Fausto Lupetti e alle ore d'insonnia di questi giorni, ho avuto la possibilità di recuperare e leggere un volume del 2012 che a suo tempo mi era sfuggito e che ho trovato di grandissimo interesse: Etica e Comunicazione con interventi di Carlo M. Martini e Stefano Rolando.
Si tratta di un paio di relazioni del Cardinale Martini e di Stefano Rolando, precedute da alcune note introduttive e seguite da due brani e un'intervista.
Non conoscevo - mea culpa, mea ignorantia - le riflessioni di Martini sulla comunicazione, che in questi interventi viene affrontata a 360°: dal giornalismo ai comunicatori pubblici, dai pubblicitari ai comunicatori politici...
Ho trovato di grandissimo interesse un paio di pensieri in particolare.
Il primo sulla necessità di ascoltare per riuscire a comunicare pienamente ed eticamente. Martini fa un elogio del "silenzio contemplativo" che ci permette di entrare in sintonia con l'altro, di capirlo e quindi di comunicare appieno. Un punto fondamentale che continuiamo a dimenticare ma che è il punto di partenza per riuscire a "comunicare con" efficacemente sia nella comunicazione interpersonale (Most people do not listen with the intent to understand; they listen with the intent to reply” in Stephen Covey, The 7 habits of highly effective people, citazione) sia nella comunicazione organizzativa (Toni Muzi Falconi, Global Stakeholder Relationships Governance, An Infrastructure sull'idea di "listening organization").
Il secondo che riguarda le patologie della comunicazione (individuali) che poi infettano quelle che Martini chiama le comunicazioni sociali:
Patologie della comunicazione
“La comunicazione va per canali otturati, bloccati o distorti, non solo per canali liberi.
Se non ne teniamo conto finiamo per l’ottenere risultati diversi da quelli che pensavamo, soprattutto a livello etico.
Dovremmo ragionevolmente attenderci, dall’attuale pervasione mediale, che oltre a non esserci blocchi, ci fosse un incremento totale del tessuto connettivo generale; dovremmo ritrovarci, teoricamente, in un universo molto comprensivo e molto comunicativo, perché ricchissimo di informazioni.
In realtà, siamo in presenza di patologie o di blocchi comunicativi e dobbiamo allora chiederci quali sono le ragioni che ostacolano l’autentica comunicazione favorendo le chiusure difensive dentro il proprio «habitat» psico-affettivo... continua la lettura su Affaritaliani di alcuni brani tratti dal libro.


LA SCHEDA DAL SITO DELL'EDITORE

Testi
Carlo M. Martini | Stefano Rolando da una conferenza pubblica a Milano del 1991

Note introduttive
Roberto Busti (vescovo di Mantova e nel 1991 portavoce del card. Martini) 
Vincenzo Le Voci (segretario generale del Club of Venice, coordinamento, presso il Consiglio UE, dei responsabili della comunicazione dei governi e delle istituzioni UE) 
Gianni Locatelli (già direttore del Sole-24 ore e direttore generale della Rai, attualmente presidente di Tei-energy) 

In appendice
brani di Carlo M. Martini
tratti dai testi Effatà – Apriti (1990) e Il lembo del mantello (1991) 
e l’intervista realizzata da Giancarlo Bosetti nel 1993 Vizi e virtù di sorella tv 

All’inizio degli anni ‘90 l’Italia è attraversata dalla scossa che andrà sotto il nome di Tangentopoli. Un brutto nome per una brutta storia. 
Che riguarderà da vicino la città di Milano e ugualmente da vicino il mondo della comunicazione. Campagne pubblicitarie e professionisti noti vengono messi sotto accusa, coinvolti da elementi emersi a carico di politici e ministri. 
Nello stesso periodo – significativamente tra il 1991 e il 1992 – il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, attraverso lo strumento delle lettere pastorali e in altre occasioni di riflessione pubblica, affronta in modo meno congiunturale e più mirato al rapporto tra persone e valori le questioni della comunicazione e dei mass media. 
Dedicherà due testi (Effatà nel 1991 e Il lembo del mantello nel 1992) a queste problematiche. A lui si rivolgono quindi i pubblicitari italiani raccolti nella Associazione Tecnici Pubblicitari per aprire nella sede di Assolombarda a Milano una conferenza dedicata al rapporto tra etica e comunicazione per segnalare spunti critici e autocritici alla realtà professionale e alla società. Martini accetta di aprire quei lavori, affiancato – nella scelta dell’ATP – da un rappresentante laico delle istituzioni che da alcuni anni svolgeva, come direttore generale dell’informazione a Palazzo Chigi, un riconosciuto lavoro di professionalizzazione e modernizzazione nel settore pubblico, Stefano Rolando, oggi professore universitario a Milano. I due testi, che si concludono entrambi con il richiamo all’etica della responsabilità (Max Weber), hanno avuto diffusione in libri ora esauriti e fuori catalogo e vengono riproposti come omaggio all’attenzione culturale e spirituale che Carlo Maria Martini - scomparso il 31 agosto 2012 e salutato nel Duomo di Milano da duecentomila cittadini – ha espresso per i temi della comunicazione e dei media.

mercoledì 5 novembre 2014

"Uno, nessuno centomila... loghi di Bologna" | Roberto Grandi | TEDxBologna

Il video TED di Roberto Grandi, professore di comunicazione all'Università di Bologna, con una relazione su loghi e brand territoriali, in particolare incentrato sul visionario brand della città di Bologna.
Basato su un alfabeto figurativo che riprende stilemi bolognesi rappresenta la complessità e la molteplicità del territorio bolognese.

Cosa ne pensate? Sicuramente è molto sfidante da capire e utilizzare... sul sito è possibile anche personalizzare un proprio logo sulla propria identità in relazione a Bologna: www.ebologna.it
A lato il logo PRanista è Bologna.

martedì 4 novembre 2014

Nuovo video dell'Arthur Page Society: Turning Advocacy into Action

Il video pubblicato da The Arthur W. Page Society, il 3 novembre sulla 31ima Annual Page Member Conference che si è tenuta a Filadelfia a fine settembre, proprio in coincidenza con il World PR Forum.
La Conferenza ha trattato il tema dell'Authentic Advocacy presentata nel modello Building Belief e ha esplorato come le organizzazioni possano costruire relazioni di senso profondo con i propri pubblici (constituents) e possano spingerli all'azione. Alcuni passaggi dei relatori le cui organizzazioni stanno coinvolgendo gli stakeholders in modo da trasformare la loro advocacy in azione.
Rilevo alcuni cambiamenti nel lessico che cominciano a prendere piede: constituents invece di pubblici, 

domenica 2 novembre 2014

Glow Worms: sono solo lucciole? L'autobiografia di TMF

Sono un appassionato di biografie di comunicatori e quando ho letto il tweet di Toni Muzi Falconi sull'uscita della sua autobiografia, Glow Worms, non ho potuto trattenermi: dopo aver seguito il link e scaricato l'ebook ho messo da parte le altre letture in corso per divorarmelo in pochi giorni.
Glow Worms, biased memoirs of a public relator, autobiografia in inglese, è una lettura piacevole e piuttosto interessante.
Piacevole per l'atteggiamento disincantato e autoironico dell'autore che non ha scritto un'autocelebrazione, risultando anzi a volte fin troppo autocritico come quando definisce la sua bio onanistic, narcissistic, navel-gazing exercise of consigning my musings to paper...
Interessante perché credo abbia spunti molto stimolanti per noi PR e perché ripercorre una buona parte della storia della nostra professione in Italia. 
Nel libro infatti vengono raccontati oltre 50 anni di attività di TMF a partire dalle prime esperienze in 3M fino ad arrivare alla consulenza, passando per l'attività giornalistica. E poi ancora la mitica SCR e l'attività di volontarismo a favore della comunità nazionale (principalmente in Ferpi) e e internazionale (principalmente in Global Alliance) passando per l'attività accademico-universitaria.
In realtà trattandosi di un autobiografia a 360°, il libro non trascura la vita personale di Toni: dalla famiglia alle relazioni sentimentali, e la passione politica mai spenta che ha attraversato alti e bassi e che (si percepisce) ha comunque fortemente influenzato il pensiero e il percorso di TMF.
La parte iniziale - che a me era totalmente sconosciuta -  parla della gioventù di Toni e le sue avventure di bambino e teenager tra San Francisco, Roma, la Svizzera, la Bulgaria e l'Indonesia, al seguito inizialmente dei genitori diplomatici. Una parte interessante di per sé per la varietà degli incontri e degli accadimenti, quindi a tratti anche divertente...
La mia curiosità è stata comunque decisamente più stimolata dalla narrazione delle esperienze in 3M e delle vicende di SCR (clienti come Banco Ambrosiano e Publitalia, nonché la nascita del Gorel)* oltre che degli incontri (e relative impressioni) con alcuni personaggi come Steve Jobs e del capolavoro di TMF che - a mio avviso - sono gli Stockholm Accords.
Creo valga la pena leggere queste memorie, soprattutto per chi ama le relazioni pubbliche e l'aneddotica correlata, oltre che per conoscere uno dei maestri della nostra professione ancor più da vicino. 
C'è lungo tutto il libro e quindi lungo tutto il racconto della vita di TMF, la sensazione che l'autore abbia sempre cercato di lasciare un segno che rimanesse, al di là della mera esecuzione in sé e della sua temporanea efficacia; l'impressione di una forte connotazione soggettiva e personale in ogni sua attività, come qualcosa che non dovesse limitarsi a luccicare per pochi minuti, ma che potesse rimanere ai posteri (ad esempio nell'attività accademica e in quella volontaristica); qualcosa di più delle effimere lucciole (espressione della madre di TMF che dà il titolo al libro) che diventano una non troppo implicita metafora delle Relazioni Pubbliche, la controversa professione cui il nostro TMF ha dedicato la sua intera bio. Ma non solo: questo bisogno di lasciare il segno, sembra anche il frutto della relazione con l'ingombrante legacy delle famiglie, paterna e materna, con cui l'autore inevitabilmente si confronta lungo tutto il libro... e quindi lungo tutta la sua vita. 
Ai lettori della biografia l'ardua sentenza a questo punto: sono solo lucciole? Io non lo credo, voi che dite?
Il libro è scaricabile dal sito http://www.biasedmemoirs.com o dalla piattaforma Lulu, dove è anche possibile acquistarne copia cartacea. L'ebook è gratuito con l'invito a donare a favore della Cordoba Initiative - per la valorizzazione delle voci dei moderati all'interno del mondo musulmano.


*Tre aneddoti professionali importanti raccontati in questo libro possono essere ascoltati in una conferenza del 2011 in cui TMF raccontò quattro sue worst case histories (skippando i primi 7 minuti si arriva immediatamente al suo racconto): l'errore nella pubblicità di 3M; il caso del banco Ambrosiano; infine il caso di Philip Morris.

Nuovo blog

Dal 2 gennaio pubblico i miei post su  https://pranista.blog/