mercoledì 29 ottobre 2008

E intanto a Roma...

Dopo anni mi sono tornato su Indymedia... e l'ho trovata un po' invecchiata.

In pratica il ruolo di piattaforma dal basso di diffusione delle immagini e dei video che prima aveva è stato abilmente soffiato dai siti di informazione a più larga diffusione, come Repubblica.it, che pubblica infatti gallery e video dei lettori.

Ovviamente come in ogni evento pubblico e manifestazione saranno gli scontri ad attirare l'attenzione dei media: un po' perché le immagini sono più spettacolari, un po' perché trattandosi di scontri sono più mediatici (creano polarizzazioni, dinamiche narrative e tutte le solite cose semiotiche che ben conosciamo).
A scapito dei contenuti della protesta.

Il Videolibro sulle RP

Toni Muzi Falconi (a cura di)
In che senso?
Che cosa sono le relazioni pubbliche
tre dvd e un libro di 160 pagine
euro 35,00

Sei incontri con cinquanta protagonisti, sei esperti, due docenti e un editore per realizzare tre dvd e un libro sulla professione del relatore pubblico.
Il video-libro vuole favorire la crescita della consapevolezza rispetto al ruolo delle relazioni pubbliche nella vita sociale ed economica del nostro Paese, trasferendo ragionamenti, stimoli e conoscenze che permettano lo sviluppo di un comportamento competente a riguardo di un’attività divenuta pervasiva.
Con il patrocinio Assorel e Ferpi.

martedì 28 ottobre 2008

Diete Mediatiche... dimagrimur!

Da qualche tempo, essendo tecnopatico ma purtroppo geneticamente mibtelpatico, non leggo più la quotidiana edicola giornalaia per evitare la depressione più profonda. Anzi non ne compro proprio più.
Tra l'altro non guardo più i telegiornali perché (a parte rare eccezioni) il panorama italiano sta oltrepassando davvero l'inguardabilità e l'indigeribilità tra panini e gossip politburo/showbiz.

Stavo riflettendo su questo e sui danni collaterali che può causarmi professionalmente.

La mia dieta mediatica è adesso costituita da qualche magazine di settore, Radio, Internet e un po' di satellitume.
Radio 24, dalla rassegna stampa ai radiogiornali e ai commenti; Virgin Radio: mai ascoltata tanta musica in radio da quando ero adolescente.
Su internet le newsletter specializzate (Mediaweek, PrWeek, Sherpa, ecc.) quando riesco a trovare un momento e le prime pagine della repu.it giusto per...
Sul satellite qualche tg decente c'è ancora per fortuna anche sguizzando tra internazionali e non.

mercoledì 22 ottobre 2008

Viva Scienze della Comunicazione

Una perla dei Simpson su SCdellaComunicazz.

Anche oggi a Viva Voce su Radio 24 il ministro Sacconi ha fatto riferimento alla ormai vituperatissima (saremo bravi a promuoverci) Scienze della Comunicazione (laurea che da buon Pranista ho conseguito anche io) dicendo più o meno: "...questi studenti che si laureano a 28 anni. E mica in Ingegneria... in Scienze della Comunicazione"

Come me :-p
annus domini 2004

martedì 21 ottobre 2008

Zuperenalotto & le Relazioni Internazionali Pubblicolose

Sono reduce da una fiera molto ben riuscita sul Motorsport cui ho prestato con la mia agenzia una decisiva consulenza di relazioni pubbliche internazionali e comunicazione.

Siamo riusciti fin dalla prima edizione ad accreditarci come fiera internazionale, a portare diverse missioni di buyer, a coinvolgere i giusti stakeholder (media e operatori business), a dare a Modena (e all'Italia) la fiera professionale sul Motorsport che meritava.

Nella fase di misurazione (quella in cui ci troviamo adesso), di rilevazione della customer satisfaction e di analisi di ciò che è stato fatto emerge un dato. Al di là della soddisfazione degli espositori salta agli occhi la scarsa propensione italiana all'internazionalità... in un settore globale come quello dell'alta tecnologia (che a cascata viene applicata oltre che da motorsport, meccanica e automotive anche da aerospazio e difesa: settori chiave di un'economia evoluta) gli stessi operatori italiani non hanno sufficienti strumenti di comunicazione e relazione per il mercato internazionale.

Ovvio, non tutti. Alcuni sono piccoli gioielli, altri si arrangiano, etc. etc. Ma gran parte mancavano di mezzi di relazione: dal banale biglietto da visita alla brochure in lingua, dal responsabile dello stand che parli inglese (ma anche tedesco, francese, spagnolo) a strumenti più evoluti come video-presentazioni e interpreti, e così via.

Intanto impazza la febbre da Zuperenalotto ed entrando vergine in un bugigattolo per giocarmi 6 numeri mi imbatto in questo spaccato d'Italia speranzoide. Non c'entra nulla, ma vorrei giocarmi sei numeri anche su un piccolo salto delle nostre agenzie di pr/comunicazione: che forniscano strumenti globali di relazione e non si accontentino del compitino local-local.

sabato 11 ottobre 2008

Tutto compreso: Pacchetto Recession PR.

Stando a quanto segnala PR Week nell'ultima newsletter, le agenzie di PR inglesi si stanno attrezzando nell'offrire proposte personalizzate alle aziende in crisi. Ogilvy UK e Brighter PR ad esempio: la prima sta sviluppando un pacchetto di offerte diretto alle società colpite mentre Brighter sta creando una "PR solution" per le divisioni comunicazioni overstreched.
"Dopo avere concentrato i nostri sforzi negli anni scorsi su reputazione e CSR la recessione globale ci mette nelle condizioni di dover elaborare altri strumenti, perché è probabile che le aziende taglino gli investimenti in particolare sulla CSR" dice Coleman-Smith MD di Ogilvy UK EMEA.

Ogilvy mira in particolare ai settori bancario, finanziario, viaggi e vendite online; Brighter offre una serie di servizi che le divisioni comunicazione delle aziende possono scegliere per una fee fissa.
Intanto, si conclude l'articolo, alcune charity invece stanno riducendo il personale comunicazione: un problema che in Italia già da tempo stavano affrontando grandi ONG (voci di prima mano da una grossa ONG).

giovedì 9 ottobre 2008

Tra il dire e il fare c'è di mezzo il relazionar(si)

Beh... cosa ci diciamo? Con un mio collega stavo preparando un intervento a un workshop sulla comunicazione per piccoli imprenditori. Ma cosa gli andiamo a raccontare in questo momento?
Ieri sera ero a cena con il direttore marketing di un gruppo editoriale piuttosto importante: meglio non parlare dei commenti.
Poco prima parlavamo con una visual merchandiser di una società di moda, segmento medio/alto, preoccupatina...
Ho una fiera sulle case ecologiche a giorni: con che prospettive con il mercato immobiliare che probabilmente si bloccherà più di quello che è già bloccato?

Quale è il ruolo delle relazioni pubbliche in tempi di grave crisi economica? In che modo possiamo rimanere strategici nel momento in cui si abbatte la scure dei risparmi e dei tagli, per tornare al concreto?
Ad un veloce sguardo dovremmo essere ancora più necessari: PR al posto dell'adv. per risparmiare; PR per recuperare reputazione e fiducia; PR qui e PR là...

Probabilmente sono proprio le relazioni che in questo momento tornano ad essere fondamentali: le relazioni di fiducia. E' per questo che per ora ho fiducia della banca del mio paese. Se a ben vedere le relazioni del nostro sistema sociale/economico sono ancora legate principalmente al territorio in misura maggiore rispetto ad altri livelli, allora è lì che possono agire le PR. A livello locale ricostruendo gli strappi del tessuto socio-economico (tramite l'ascolto degli stakeholder ed il loro coinvolgimento attivo).

A livello nazionale e globale la gestione delle crisi di fiducia in particolare nei confronti dei grandi gruppi bancari necessiterà di tempo e tutti sappiamo che non basta la comunicazione quando manca il prodotto (la sostanza): la crisi anzi è proprio questa, il rapporto malsano significante-significato e l'assoluta assenza di relazione tra i pubblici e chi doveva comunicare con loro: enti governativi, banche, agenzie di intermediazione finanziaria, fondi, agenzie di rating.
In mezzo ci stanno con parecchie colpe i mediatori sociali: intermediari finanziari, giornalisti finanziari, financial pr, gli opinion leader dell'ex post... L'avevo detto? è ormai il refrain di ogni talk show. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo ("e il")... il relazionare.

domenica 5 ottobre 2008

Luoghi da PR: Bar Schiavoni

Inauguro una sorta di rubrica domenicale, gastronautica sui luoghi dove mangiare (bene, rigorosamente bene) e fare Public Relations: con clienti, stakehò, op.léad, amici e amiche, colleghi...
Il primo posto è ovviamente il Bar Schiavoni a Modena: 3m. x 3m. all'angolo dell'incantevole mercato coperto di Modena a pochi metri dalla Ghirlandina. 
Ogni giorno cinque piatti della cucina tradizionale, (r)innovati dal mitico Giancarlo con intuizioni geniali, vengono presentati sotto forma di panino. Nel giro di un minuto ci si innamora.

Gli imperdibili: cotechino + salsa verde + pera +  altro che non ricordo; frittatina + pancetta + Aceto balsamico tradizionale; il pesce spada, indescrivibile; i ragnetti di mrtadella con colate di Parmigiano; i tomini con prosciutto crudo; il pecorino fuso con pera, pancetta, ecc.
Da accompagnamento: frizzantino Lugana o Lambrusco, anche nella versione della bevanda del contadino (fresca e dissetante: lambro, acqua e ghiaccio) particolarmente indicata da maggio a settembre.
 
Frequentatissimo da chi lavora in centro, permette di pierrare con comunali, giornalisti, gruppi di op.léad (Modena è un paesone). Molto adatto per portare persone di fuorimodena e stupirle con i capolavori di Giancarlo e la squisitezza della Franca, sua moglie.
A volte i tavolini fuori permettono anche di mangiare seduti al sole emiliano di via Albinelli.
Se volete farvi del male, andateci a nome di Penna, quel sinti...   

Con chi andarci: con chi ha voglia di stupirsi, di parlare, con gli amanti dell'autentico (sic), a chi gli piace magnà anche stando in piedi e aspettando un po'.
Con chi non andarci: iperfighettume, allergici a pane e derivati, schizzinoidi e frettolosi
Spesa: 4,00 euro il panino + bere.
Apertura: tutti i giorni dalla mattina presto fino alle 15.00 ca.; chiuso la domenica.

venerdì 3 ottobre 2008

Tattiche per superare la crisi

Un podcast interessante di Marketing Sherpa che spiega come le aziende americane stanno riformulando i budget di marketing duramte l'attuale grave crisi economica.
The downturn in the economy is making it tough on the marketing community - especially marketing budgets. What has changed over the past nine months?
Stefan Tornquist, Research Director, MarketingSherpa, talks about some of the profound shifts in spending that showed up in a recent survey of B-to-B and consumer marketers. Overall, at larger companies, 25 budgets are being cut for every spending plan getting a boost - with the average decrease around 20%.
Click here to listen to some of the eye-opening results of MarketingSherpa's most recent economic survey: Click to continue

mercoledì 1 ottobre 2008

Com.Pubblica & Mkt. territoriale. Oltre... il senso del luogo

Un articolo di PR Week del 19 settembre che mi son letto in treno solo oggi, segnala un paio di spunti interessanti sul tema PR degli enti governativi locali inglesi.

Da un lato la notizia che in queste settimane il governo britannico sta lanciando una ricerca per testare l'efficacia  con cui le autorità locali comunicano il “senso del luogo” (sense of place).

Dall'altro LG Communications (agenzia PR inglese ben accreditata nella comunicazione pubblica ) che ha suggerito ai dipartimenti comunicazione degli enti locali di focalizzarsi maggiormente sulla comunicazione del senso del luogo, tralasciando la comunicazione incentrata solo sui servizi individuali. Nel recente libro bianco “Communicating place matters” inviato a 300 enti locali inglesi LG Communications ha proposto alcune azioni principali su cui concentrare le risorse di comunicazione pubblica ma soprattutto ha raccomandato ai soggetti pubblici locali “di offrire una storia per il proprio luogo autentica e che leghi la tradizione alle aspirazioni future”.


L'articolo appare dopo una settimana dalla notizia che Glasgow e Edimburgo si sono alleate per creare una campagna di comunicazione internazionale come già fatto in passato da altre coppie di città come Dallas-FortWorth, Copenaghen-Malmo (addirittura di due differenti nazioni!), Melbourne-Sidney. Le due città scozzesi si concentreranno su una campagna europea per comunicarsi come centri internazionali di turismo e business. Due città oltre il senso del luogo in questo caso, ma si tratta di altri pubblici e livelli di comunicazione rispetto alla comunicazione pubblica cui faceva riferimento il libro bianco e la ricerca del governo UK. 

Credo si tratti di interessanti spunti per stimolare una riflessione su come fare comunicazione pubblica e marketing territoriale in maniera differenziata. Una riflessione che ad esempio mette in discussione l'opportunità di fare un marketing territoriale troppo spinto e competitivo tra territori (o città) geograficamente prossimi.

Chissà se ai vari forum & saloni di comunicazione pubblica italiani si parlerà del senso del luogo e se ci si  confronterà con le riflessioni e gli spunti di altri paesi.


Nuovo blog

Dal 2 gennaio pubblico i miei post su  https://pranista.blog/