martedì 29 giugno 2010

Prima fatevi un'opinione, poi ne parliamo

Una lunga intervista di Paolo Iammatteo rilasciata a Prima Comunicazione. Si parla di nucleare della più complessa operazione di comunicazione mai intrapresa da un’azienda in Italia.

lunedì 28 giugno 2010

Un gruppo di spettri si aggira per l'Europa... e non solo / Stakeholder 2.0 & Trasparenza.

dal magazine FerpiNotizie di maggio 2010 il mio ultimo articolo...

Circa un anno fa, proprio all'inizio della primavera, andai a trovare un nuovo cliente: media azienda a gestione familiare, molto radicata sul territorio, ottimi margini, un mercato interregionale con un marchio forte e più di un secolo di storia alle spalle.
Studiammo una piano di comunicazione annuale che avrebbe dovuto sviluppare e rafforzare le relazioni con dipendenti, media, consumatori, distributori, potenziali clienti e istituzioni. Quindi un piano piuttosto importante che prevedeva ovviamente diversi mezzi e diversi risultati a seconda dei diversi pubblici.
I nostri committenti erano il Padre-padrone (già piuttosto anziano) e il Figlio-futuroamministratore dell'azienda (oggi ancora relegato a una funzione esecutiva). Quasi tutto il piano fu accettato immediatamente – pur  con il solito tentativo di forte riduzione di budget – finché non arrivammo al puntum dolens: il web 2.0.
Rimase il focus di due riunioni-fiume. La cosa che mi stupì enormemente fu da un lato la curiosità e la tentazione che il Padre-padrone aveva nel trattare questo argomento a lui praticamente sconosciuto, dall'altro il completo disinteresse e la noncuranza con cui il figlio – pur essendo un utilizzatore di social network e altri strumenti 2.0 – liquidò la faccenda.

Alla fine la proposta 2.0 fu bocciata perché il rischio era di creare una community dei distributori, che avrebbe sì facilitato la comunicazione, l'organizzazione di eventi, le relazioni, ma che avrebbe potuto “sindalicazzarsi” e farli conoscere reciprocamente. Conoscendosi tra loro i distributori avrebbero così potuto rilevare i comportamenti e i trattamenti differenziati della casa madre.

Dato che il progetto 2.0 era molto bello e mi stimolava cercai di argomentare fino alla fine, ma alla domanda perché devo rischiare una crisi, oggettivamente non seppi rispondere.
Ero stato messo in buca da un signore anziano che non aveva mai usato facebòk, che non utilizzava uno smartphone e che usava gògghél per trovare i clienti.
In realtà aveva capito fin da subito quale fosse uno dei principali aspetti del mondo 2.0, completamente informatizzato, interattivo e simultaneo: la Trasparenza.
In effetti l'unica obiezione che gli feci (in quegli imbarazzanti duelli cliente-consulente, che quasi sempre si risolvono ) fu: “Ma in effetti si presume che i comportamenti aziendali siano corretti nei confronti dei propri distributori... e che forse sia meglio gestire il gruppo invece di subirne una sua costituzione autonoma”
Gli stakeholder 2.0 non possono essere turlupinati. Il Mondo 2.0 esige trasparenza e comportamenti corretti perché due fattori si intersecano tra loro:
è un mondo completamente ricoperto da infrastrutture tecnologiche – internet, satellite, telecamere a circuito chiuso, videotelefonini (che potenzialmente scattano foto, riprendono video registrano audio);
è un mondo consapevole della potenza dell'informazione in un sistema media che obbedisce in particolare a logiche di audience, quindi avide di scandali e bad news in generale.
In questo senso le black PR degli ultimi anni, gestite da agenzie a cavallo tra il paparazzo e il press agent, e le campagne scandalistiche dei media hanno aperto uno squarcio profondo tra classe politica, parte dell'imprenditoria e i loro pubblici. Spesso evidenziando quanto mancasse una consapevolezza comunicativa di fondo, che è compito delle Relazioni Pubbliche.

Se, come anche indicato negli Stockholm Accords, nel ruolo del professionista di RP è ormai riconosciuta una funzione formativa del management e se a noi tocca tentare di governare le relazioni con gli stakeholder tramite un ascolto preventivo, allora i nostri committenti (siano essi clienti dell'agenzia o il gruppo dirigente dell'azienda per cui lavoriamo) devono sapere che il comportamento scorretto non si tiene più nascosto e dobbiamo avvertirli che sempre meno potrà esser tenuto nascosto.


Trasparenza, tecnologia, stakeholder vanno a braccetto e non sono spettri che si aggirano per l'Europa. Sono ben reali e sono il qui ed ora di gran parte del nostro lavoro.

martedì 22 giugno 2010

Difesa e Forze Armate... il discorso assente

Mi sto interessando da qualche anno del mercato della Difesa perché legata strettamente al motorsport (su materiali, tecnologie, processi) su cui lavoriamo con la mia agenzia per l'unica fiera di settore italiana
La Difesa, mercato estremamente importante per l'indotto economico e di tecnologie civili, è tuttavia rimossa dal discorso quotidiano se si esclude qualche news su Finmeccanica. Ma in Italia le aziende coinvolte nel settore sono centinaia e praticamente forniscono tutti gli eserciti (e non solo) del mondo.
Parallelamente a questo la cosa che più mi ha colpito è l'assenza dal discorso pubblico delle Forze Armate, che sono praticamente assenti da ogni media. Comprensibili questioni di riservatezza e (meno) giustificabili ragioni di pudore pubblico per l'industria, non certo mancanza di risorse per investimenti in comunicazione; per le Forze Armate, quindi per il futuro del nostro esercito, per il ruolo dei militari invece non riesco a spiegarmi il perché...
Non ce ne sarebbe bisogno? Per il bene di tutti gli stakeholder...

Il commento di TMF al Worl PR Forum 2010

da PR Conversations

toni muzi falconi 2010-06-17 kl 15:13 

Here are my more immediate take aways:
Marc Whitaker’s breathtaking chorus opening, fully embedded in the Forum’s context and contents; Sven Hamrefor’s intellectually challenging description of value networks; Mervin King’s very thoughtful key note on organizational governance and stakeholder relationships; FERPI’s six faced presentation of the Accords implementation process taking off in Italy in September; Anne Gregory and Ronel Rensburg’s engaging and courageous session on public relations’ value to organizational governance and management; and Karl Schwab’s lucid description of the coming phases of societal discontinuity and of the World Economic Forum’s vision of togetherness through a global multistakeholder platform, will remain in my mind as the more striking achievements of the Stockholm event. 

My bias is explicit, so I will take a more critical perspective on the other parts of the WPRF, however happily recognizing that not one of them was lower than good.

The first session on social media, intelligently embedding Brian Solis and Robin Teigler, showed (once and for all?) the conceptual thinness of social media interpreted as the tool or the channel of choice!
The digital environment, of which social media is but a minor part, is just that: an environment.
This clearly implies operational and conceptual issues for public relations, but every conference, seminar, blog… and their cousins…. has been dealing with them in recent years and unfortunately the presenters did not say anything we had not heard, read or seen many times.
Of course, I very much missed David Phillips’ contribution but received ongoing stimuli from his twitter comments,
Not really worth a full session of the Forum.
Bjorn Edlund’s presentation was excellent in its first part, but much too hurried and dense in its second part.
The Swedish organizers also cleverly payed hommage to one of their more senior and powerful professionals, Peje Emilsson by offering him a platform to interestingly recollect some of his memoirs; Hanna Brogren’s very professional presentation of how the city of Stockholm is sustaining the claim to being globally perceived as the Capital of Scandinavia showed many clever but hardly credibile arguments, unless the program’s ‘hidden’ agenda only really wants its citizens to rally around an abstract symbol; while Carl Bildt’s final chat before the official closing of the Forum was just that: a chat. A brilliant and cleverly construed insight into the daily life of one of Europe’s very few reputed and reputable political leaders.

I will not indulge further, beyond the simple mention that the Stockholm Accords acted as the true fine line of the Forum, if not to say that even if the GA lives up to ten percent of the expectations which have been raised it will have done an excellent service to the global public relations community and profession.

lunedì 21 giugno 2010

giovedì 17 giugno 2010

Diario Svedese / World PR Forum 3a parte

WPRF: un nuovo paradigma per le Rp

Si è appena concluso il tanto atteso World PR Forum a Stoccolma. Due giorni di dibattiti, incontri e confronti che ridisegneranno i contorni della professione nei prossimi anni. Il principale risultato raggiunto è rappresentato dagli Stockholm Accords. La mia cronaca dell’evento su Ferpi.it...

martedì 15 giugno 2010

Diario Svedese / World PR Forum 2a parte

Purtroppo mi sono arenato subito perché ho preferito microbloggare con Twitter, considerando che i tweet venivano proiettati in sala in un box sugli schermi e che ciò permetteva di creare un circuito virtuoso virtuale/reale.
Oggi un notevole intervento di Schwab, fondatore del World Economic Forum, ci ha permesso di alzare lo sguardo oltre e vedere in prospettiva alcuni trend globali molto interessanti che (magari) un giorno di porteranno a una visione stakeholderista più globale...
Ho un casino di appunti da sistematizzare ma lo farò appena avrò un minuto in più.
Per ora è tutto qui sul mio twitter  http://twitter.com/pranista 
Complimenti a TMF per la redazione degli Stockholm Accords che saranno online a minuti e di cui - come ha detto Paluszec - Toni è padre, zio, direttore, ecc. ecc.
E ieri ancora Sven Hamrefors, intenso e difficile ma profondo e utilissimo per il nostro futuro, e sicuramente stamattina imperdibile da vedere nei video l'intervento in duo di Ann Gregory e Ronel Renzburg
Bel workshop Ferpi stamattina con la presentazione di alcune proposte di implementazione degli Accords su vari ambiti fatte dai miei colleghi.

domenica 13 giugno 2010

Diario Svedese / World PR Forum

Sto cercando di capire come registrare nella mente questo viaggio di studio e lavoro per il World PR Forum. Per ora twittando e aggiornando Facebook direttamente con il cellulare.
Ieri sera interessante cena del gruppo italiano con Sylvya Nilin, direttrice dell'associazione professionale svedese, con cui abbiamo discusso diversi temi: dal ruolo dell'associazione per i PROs all'etica, dallo scenario PR svedese all'evoluzione della professione.
Il trend che Sylvya ci ha indicato e che mi sembra più interessante è quello che vede una sempre maggiore trasversalità della comunicazione in azienda, mixato alla necessità di iperspecializzazione sui diversi strumenti. Mentre il leader e il manager (sia d'azienda che di agenzia) deve avere una generale conoscenza e un'ottima preparazione business, l'addetto deve essere sempre più specializzato. In questo senso l'azienda doventa comunicativa e l'agenzia diventa per forza integrata. Anche perché agenzie di adv. e di mkt. si prestano sempre più spesso a dare servizi di PR.

Oggi con Italo abbiamo parlato di Creative Common licence e della necessità da parte di noi professionisti di approfondire l'argomento dei diritti e della loro applicazione online: forse un seminario sarebbe utile per i Ferpini.
Per il resto tanti scambi di opinione con gli altri su diversi temi in attesa che cominci il Forum.


E adesso di fila un po' di aggiornamenti dal mio profilo facebook

Biagio Oppi WPRF stockholm / waitin for the cocktail party... dress code?
39 minuti fa tramite Internet mobile · Commenta · Mi piaceNon mi piace più · Mostra commenti (2)Nascondi commenti (2)
Sylvia Nylin
Today its an informal gathering and pre-registration for the conference, dress as you want
36 minuti fa ·
Biagio Oppi
thanks sylvya! see you there
33 minuti fa ·

Biagio Oppi WPRF Stockholm / sun's shinin on Mosebake, Sodermalm
circa un'ora fa tramite Twitter · Commenta · Mi piaceNon mi piace più · @pranista on Twitter
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Biagio Oppi
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Biagio Oppi WPRF Stockholm / Talkin about Creative Commons licences in the PR with Italo Vignoli
5 ore fa tramite Twitter · Commenta · Mi piaceNon mi piace più · @pranista on Twitter
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Biagio Oppi
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Biagio Oppi WPRF Stockholm / nel quartiere green ad ammirare le pianicazioni urbanistiche progettate e realizzate con usta
6 ore fa tramite Twitter · Commenta · Mi piaceNon mi piace più · @pranista on Twitter
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Biagio Oppi
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Biagio Oppi wprf stockholm / trip around the town
7 ore fa tramite Internet mobile · Commenta · Mi piaceNon mi piace più · Mostra commenti (4)Nascondi commenti (4)
A Onr Sngl piace questo elemento.
Antonio Gotti
Antonio Gotti
www.allafinetagghiun5emezzo.se
6 ore fa ·
Biagio Oppi
Biagio Oppi
4,5
45 minuti fa ·
Antonio Gotti
Antonio Gotti
D_pende dall'orario, as U know
22 minuti fa ·
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Biagio Oppi
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Biagio Oppi wprf stockholm: very interesting dinner together with the director of swedish communication association
15 ore fa tramite Internet mobile · Commenta · Mi piaceNon mi piace più
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Biagio Oppi
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Biagio Oppi WPRF/Stockholm: waiting for the Ferpins going out for dinner in Gamla Stan
Ieri alle 19.25 tramite Internet mobile · Commenta · Mi piaceNon mi piace più · Mostra commenti (2)Nascondi commenti (2)
A Grazia Murtarelli e Jimmy Spiga piace questo elemento.
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Biagio Oppi
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Biagio Oppi Stockholm dis/accords. Pullman is late, but we find the time of talking about the Accords
Ieri alle 15.54 tramite Twitter · Commenta · Mi piaceNon mi piace più · @pranista on Twitter
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Biagio Oppi verso stoccolma, bel pezzo di Panico su www.Ferpi.it sul tema stakeholder management & anche relaz pubbliche
Ieri alle 10.13 tramite Twitter · Commenta · Mi piaceNon mi piace più · Mostra commenti (1)Nascondi commenti (1) · @pranista on Twitter
A Giovanna Fabiano piace questo elemento.
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Biagio Oppi
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Biagio Oppi dai andiamo a Stoccolma, dove se mangi stai colma, dove potrai dire con calma io STO COLMA A STOCCOLMA

Libro su Alceo Moretti



Alceo Moretti ha il cervello a sonagli, muove la testa e subito, per
dir così, risuona un gran numero di idee, tutte nuove e sorprendenti.
La sua vita, colma di talento e di sfide, è ancora oggi uno sgorgare
di invenzioni - magari non tutte d'oro colato, ma sempre con un seme,
dentro, dal quale prima o poi sarebbe nato qualcosa - che hanno fatto
di lui uno dei più grandi promotori di eventi conosciuti dal marketing
non solo nazionale, un albo che porta, tra i più reputati, anche il
suo nome.

Questo libro è la narrazione fedele di come si può spendere
un'esistenza ascoltando - mi scuso per la metafora, se vi parrà come
un gioco - il suono di qualcosa che prima non c'era: fosse lo scenario
di una sfilata di moda, una squadra calcistica, un giornale, una
campagna contro la droga, un concorso di bellezza, una collana
editoriale, una crociera per uomini d'affari, la nazionale di atletica
leggera, una trasmissione televisiva in cui misurare una generazione
di leader, e via così, immaginando e inseguendo la mutevole natura
della modernità, dell' umore popolare, degli estri generati dalla
crescente velocità dei fenomeni, con le sorprese più avvincenti e le
tentazioni più ardite. Ma Alceo è stato anche un inventore di
linguaggi, non solo di slogan, ha anticipato la lotta agli scenari
tenuti in vita dalle lobbies e dalle caste, ha messo insieme la
creatività e la competenza, il mondo dei campioni e dei gregari, la
solidità e la trasparenza.

Non ce ne siamo sempre accorti perché - tranne per il Sud America,
dove ha insegnato come si diventa creativi, ecco una parola del suo
tempo e della sua rabdomantica capacità di interpretarlo - non ha mai
cessato di stupirci. Tant'è che è ancora lì, un po' su di peso, e di
giri, perché il cervello è sempre a sonagli e continuerà a
sorprenderci, magari attraverso i figli e la... "chicca" della sua
vita, che se in testa le metti la maiuscola è il nome della sua vera,
sola, paziente, allegra compagna di un inimitabile viaggio.

Io gli sono stato vicino quando Alceo Moretti trasformò la reclame in
pubblicità, e la pubblicità in promozione, quando i fatti, nelle sue
mani, diventarono eventi, quando la stessa struttura linguistica
dell'ingrandire si tramutò in penetrare: non nell'effimero clamore, ma
nel più duttile farsi largo, cioè nel percepire i tempi
dell'opportunità, della crescita e della durata.

Un maestro che, attorno a sé, ha visto apparire e dileguarsi molti
sogni destinati a non diventare dei segni. Le sue prime tracce,
invece, sono divenute poi delle strade. "Largo ai giovani", continua a
dire agli allievi del suo rango; chi più dei figli già ammaestrati? Ma
non c'è fretta: l'ottimismo di Alceo è irrefrenabile. I sonagli si
fanno ancora sentire. Io so come fa, ci ride sopra.

Sergio Zavoli

Cosa lega la lotta partigiana del 1943 alla nazionale italiana di
atletica leggera e allo spareggio Anconitana - Biellese nell'immediato
dopoguerra? Quale può essere il collegamento tra l'ultima squadra di
Fausto Coppi e la campagna elettorale di Nixon? Come si relaziona uno
dei periodici più distribuiti attualmente nelle Marche con le prime
sponsorizzazioni del basket o con la prima campagna antidoping del
ciclismo mondiale? A tessere questa trama è il filo della memoria di
un uomo che ha avuto una vita speciale, protagonista dei suoi tempi
dalla fine degli anni trenta ad oggi, con quella che Sergio Zavoli
nella prefazione di questo libro definisce "la testa a sonagli" di
Alceo Moretti. Attraverso le vicende, i ricordi, le avventure e le
disavventure di un personaggio di uno spessore particolare, questo
libro ci regala uno spaccato di storia economica, sociale, sportiva e
politica di un epoca importantissima, ci offre una lettura di un
passato che molti non conoscono ma che aiuta a capire e leggere il
presente. Alla soglia dei 90 anni la curiosità del cronista e
l'amicizia compiono il piccolo miracolo di una lunga confessione,
lunga come un viaggio Ancona, Milano, Firenze, Ancona, grazie al quale
emozioni, sentimenti, nostalgie e aneddoti restituiscono, attraverso
ricordi che appartengono a tutti, la dimensione esatta dell'uomo e del
grande sognatore. Di chi ha saputo pensare in grande e anticipare gli
eventi; e lo stupore coglie quasi impreparati subito dopo quel suo
soddisfatto e un po'ansioso "Ti ho mai detto di quella volta che.?"

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martedì 8 giugno 2010

I consigli di Seth Godin a Kindle per affrontare l'Ipad

Paperback Kindle

Steve Jobs reports today that Apple is selling an iPad every three seconds.
This is a pretty urgent moment for my friends on the Kindle team, so here are some bonus thoughts on pricing, business models and competition:
1. The paperback Kindle. Don't worry about touchscreens or color or even always available internet to download new books. Make a $49 Kindle. Not so hard if you use available wifi and simplify the device. Make it the only ebook reader in town.
2. The Kindle as razor. Buy any 8 bestselling books on the Kindle ($10 each) and get a paperback Kindle for free.
3. Kindle of the month club. In the 1950s, the most powerful person in all publishing was the guy who chose the book for the book of the month club. It didn't pay the author glamorously well, but if your book was chosen, it guaranteed people would talk and it would become a bestseller.
Babyipod Sign up to get a Kindle book of your choice every month for 12 months and get a free Kindle. Amazon presents you with ten book choices, and since the cost of delivering it is zero, there's plenty of margin for all...
4. Let publishers, leaders and corporations push PDFs and chosen books directly to their tribes via the Kindle. For example, I could put Kindles in the hands of the 1,000 service techs of my ventilation company and they'd see the new service manual daily. Or an author could create her own version of a book club, collecting a monthly fee and pushing the latest book directly to people who want to read it. Simpler still, how about letting me gift a book directly to anyone I know who has a Kindle? (thanks Lisa, for this idea).
The only way to get authors and publishers to embrace this device is to sell 20,000,000 of them. You either become the best and only platform for consuming books worth buying or you fail. And the only way to create that footprint in the face of an iPad is to make it so cheap to buy and use it's irresistible.
I saw a two-year old kid (in diapers, in a stroller), using an iPod Touch today. Not just looking at it, but browsing menus and interacting. This is a revolution, guys.

venerdì 4 giugno 2010

Welcome Crisis! Le opportunità inattese...

Avrei dell'ottimo materiale per un caso di crisi in corso che mi sta raccontando una conoscente, ma oggettivamente non posso altrimenti mi silura.
Si tratta del (solito) caso in cui a fronte di una "mancanza" dell'organizzazione si è tentata la strategia dello struzzo (non dire nulla e nascondersi sperando che tutto passi). Poi l'avversario ha colpito coinvolgendo stampa e altri stakeholder chiave.

Inutile ripetere i soliti consigli post-crisi. Però la riflessione che mi sorge spontanea è che per l'ennesima volta si è trattato di una mancanza organizzativa principalmente dovuta a funzioni aziendali non legate alla comunicazione. La crisi scaturita - e scoppiata sui giornali - rimette al centro della scena la funzione comunicazione offrendo l'opportunità di lavorare per un cambiamento organizzativo aziendale (comitato di crisi, ecc.).
La gestione di una crisi rappresenta senza ombra di dubbio un'opportunità di legittimazione del ruolo manageriale del comunicatore che è tra i pochi ad avere competenze e sensibilità per leggere lo scenario, riallacciare e rinsaldare le relazioni con gli stakeholder e far reagire l'organizzazione.

Welcome Crisis!

giovedì 3 giugno 2010

Ancora sull'Etica

Negli ultimi giorni a questo proposito ho letto qualche riflessione interessante:
1) su tutti i giornali intanto l'impatto economico che ha la corruzione sul PIL del nostro Paese, che lo stesso Draghi nella relazione della banca d'Italia ha sottolineato;
2) su Prima Comunicazione di Maggio l'iniziativa di Assocomunicazione che ha presentato una possibile proposta di legge in materia.


"L’idea che non da oggi mi sono fatto è che ogni attività organizzativa, per essere efficace, deve essere sostenuta da un intervento comunicativo.
Perché, allora, insistere con bandi specifici dedicati alla comunicazione, quando assai più efficace sarebbe inserire un modulo comunicativo in ogni bando pubblico a prescindere dal suo oggetto? Così come deve contenere determinate informazioni sui partecipanti, questi ultimi dovrebbero includere nella loro proposta anche una parte riferita alla comunicazione..."

PR ITALIA > PR ITALY: nuovo dominio, nuovo blog, nuovo nome!

Da oggi PR Italia è più ricco, lo trovi al suo nuovo indirizzo www.pritaly.it e si chiamerà PR Italy, un nome più adatto per i follower internazionali.

Potrai trovare informazioni interessanti sul mondo delle relazioni pubbliche ma anche pubblicità, marketing, eventi e molto altro.

Continueremo a pubblicare post in lingua inglese nella sezione IT4U (Italy for you) perchè pensiamo sia importante raccontare all'estero le buone pratiche della nostra professione, ma anche quelle cattive!

Seguire tutte le novità di PR Italy è facile: puoi iscriverti alla pagina di Facebook, collegarti via Twitter, ricevere la newsletter o rimanere in contatto attraverso i feed rss.

Ti aspettiamo... da oggi su www.pritaly.it

martedì 1 giugno 2010

L'Ufficio Stampa da Minculpop aziendale a produttore di contenuti

dal Blog L'Immateriale di Biagio Carrano


L'ufficio stampa: da Minculpop aziendale a produttore di contenuti


Il vecchio adagio giornalistico recita che una smentita è una doppia notizia.
Una ricerca sviluppata negli Stati Uniti dagli scienziati politici Brendan Nyhan dell'università del Michigan (qui trovate un suo articolo su tutte le false informazioni sulla riforma sanitaria di Obama sedimentatesi nell'opinione pubblica) e Jason Reifler della Georgia State University di Atlanta conferma in pieno quello che tutti i giornalisti e i comunicatori almeno un poco esperti sanno da quando hanno iniziato a capire qualcosa dei meccanismi mentali di chi li segue.
Ma come affrontare notizie false o distorte nell'epoca di internet?

Segue sul blog L'Immateriale

Nuovo blog

Dal 2 gennaio pubblico i miei post su  https://pranista.blog/