domenica 9 agosto 2009

Zzzooot, letture estivissime

Ho appena cominciato Zzzooot Fulminati in azienda (18 euro, ed. Il Sole 24Ore) del collettivo che si firma Jack O.Selz (gruppo di consulenti d'impresa di Newton M.I.).
Devo dire che l'ho cercato dopo essermi sentito la martellante pubblicità in radio (quindi funzia se c'è un brand intrigante) in almeno 3 librerie compresa l'ultima qui al mare dove l'ho trovato.
Pur avendo avuto qualche dubbio mentre leggevo l'intro, devo dire che sembra simpatico e divertente, ma soprattutto che coglie davvero diverse fisime aziendalistiche, motivazionalistiche e managerialistiche.
Il fatto che mi diverta leggerlo, significa proprio che ormai non c'è più nulla da fare... volenti o nolenti siam Sul Pezzo.
Consigliato – insieme a qualche bel fumetto e qualche bel libro vero – a tutti i workaholics.
PS: è un problema trovarlo, perché se dici zot (e così si capisce dalla radio) nessuno capisce e lo trova nei cataloghi delle librerie

Obama... scalpello & PR?


C'è un bell'editoriale di Amato oggi sul Sole24Ore, che rispondendo all'editoriale del 2 agosto di Riotta, Il mago obama ritorna sulla terra, affronta il tema del consenso dell'opinione pubblica coniugato all'arte della mediazione politica, da una prospettiva a noi rp molto vicina

Se Obama si trova in perdita di consensi e nella condizione di dover contrattaccare sulla riforma sanitaria, dice Amato, non è perché la riforma sia sbagliata, ma perché questa danneggia diverse lobby che hanno scatenato una vera e propria guerra sui media, coinvolgendo opinion leaders, giornali d'opposizione, think tank, ecc. arrivando ad accusare Barack di essere comunista... e minacciando il congresso di perdere consensi. Ora Obama deve riconquistare il consenso popolare e lavorare di scalpello al Congresso.

Ce la farà il nostro Hero?

giovedì 6 agosto 2009

Twitter dilagherà in Italia?

Temo proprio di sì. Quando le compagnie telefoniche attive in Italia avranno finalmente individuato un sistema di tariffe vantaggioso Twitter dilagherà in Italia... il paese dei telefonini e del-poco-internet sarà letteralmente invaso dai twitteristi.

Estote parati. Non carta da... ma d'apparati.

Al Sole, al Sole


In queste settimane il Sole 24 Ore sta pubblicando speciali d'apertura sulle professioni... dopo la prima puntata sugli avvocati, ecco che arriveranno notai, ingegneri, architetti, geometri, commercialisti, consulenti del lavoro, manager, magistrati.
Ovviamente mancano i Relatori Pubblici. Sarà per colpevole contiguità con i giornalisti? Sarà perché non siamo ordine o albo? Probabile.
Perché non proviamo con le nostre relazioni a far parlare di noi, dell'associazione Ferpi e della professione?

lunedì 3 agosto 2009

Obama PR di Israele e Palestina?


Leggo, grazie a una twitterata, che il San Francisco Sentinel, Haretz e il New York Times avvertono che il presidente Obama starebbe per lanciare una campagna di Public Relations per favorire il processo di pace israelo-palestinese.
In particolare, dopo la recente massiccia campagna di PR a favore della sua riforma sanitaria, questa prevederebbe alcune interviste su tv arabe e israeliane per spingere le opinioni pubbliche mediorientali su posizioni più favorevoli al processo di pace e per correggere alcune mis-conception piuttosto diffuse, tra cui quella per cui gli States starebbero favorendo gli insediamenti di Israele, ecc.
Anche sul Carlino leggo qualcosa ma la parola Relazioni Pubbliche scompare... sarà un caso o un'idiosincrasia tutta italiana al tema/parola/concetto di RP?

In risposta al Fortino...

Rispondo al post di Marco Fortino sul presunto rincoglionimento estivo delle masse italiche soprattutto concentrandomi sugli aspetti più comunicativi e mediatici.


Non escluderei il link rincoglionimento delle masse-servizi di intelligence - dittature, posto che in Venezuela la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) sta operando in maniera quanto mai bananesca.
Ma a parte gli scherzi c'è un vecchio adagio di Pippo Baudo (vero stratega massmediatico italiano) che ha influenzato tutti i programmatori di palinsesti televisivi e non: in estate gli italiani vogliono canzonette e pochi pensieri.
Se sia nato prima l'uovo (tv leggera e tutti i media a ruota) o la gallina (il sempiterno rina-to Pippobaudo) non ha senso indagarlo. E' così.
In realtà, nonostante DallaTurca richiami nefandezze pierresche, i PR - eccetto i press agent di vip e pseudovip - sono molto inattivi d'estate e a torto: sarebbe il periodo buono perché in realtà la gente legge di più sotto l'ombrellone (anche le cronache locali). Non ho sotto mano i dati quantitativi (diffusione e lettori) splittati per mesi, ma ricordo dati qualitativi che testimoniavano che perlomeno gli italiani passavano più tempo sui singoli articoli: quindi durante l'anno la lettura è più veloce, d'estate è più lenta e approfondita. Addirittura sotto l'ombrellone si verifica una lettura partecipativa e discussa - molto interessante per le ricadute di passaparola che ingenera.
Di quali argomenti si parla?
Oggettivamente il gossip e la velinata sono il minimo comun denominatore e quindi è più facile discutere insieme a sconosciuti di argomenti neutri come questi, rispetto invece a questioni politiche "alte" o addirittura culturali.
Mi sembra però che quest'anno ad esempio sia emerso un tema rimosso da tempo, la cosiddetta questione meridionale, che volendo o no è decisiva per lo sviluppo del paese: e l'opinione pubblica sta attivamente partecipando. Anche se l'opinione pubblica non è "tutti gli italiani", ma chi elabora e discute, chi fa opinione, ecc. non si può non rimanere stupiti del fatto che un tema così importante sia al centro del dibattito pur in periodo agostano.
Questi spunti riguardavano i mass media e i loro temi, ma occorrerebbe approfondirli, con analisi e non sarebbe così inutile anche per il lavoro di chi opera sui media e sugli opinion leader. per quanto riguarda invece i cosumi culturali mi dispiace contraddire Fortino, ma in estate - i dati lo dimostrano - aumentano vendite di libri, visite a musei, visite alle città d'arte, presenze a concerti e festival. Sarà perché la gente ha più tempo libero; ma sarà anche che non è così tragicomicamente media come la si pensa.

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