venerdì 29 febbraio 2008

Polemiche. Le Tentazioni PRicolose

Sul blog non parlo mai esplicitamente dei progetti che seguo, ma di questo sì perché in realtà è un progetto di puro volontariato culturale.
Modé, voci e volti della città, è un magazine che il sottoscritto e il mitico Giovanni Scalambra di Stradanove hanno lanciato qualche anno fa: un giornale interamente dedicato agli studenti, distribuito nelle scuole superiori e nei luoghi di aggregazione giovanile.
Purtroppo raccolta pubblicitaria scadente e poco tempo da dedicare ad un'attività non-profit (anzi de-profit) hanno fatto sì che divenisse un periodico sempre meno periodico e sempre più saltuario.
Ieri abbiamo presentato un numero speciale curato da studenti del Cattaneo, finanziato dal Programma Gioventù dell'Unione Europea, incentrato sul tema delle barriere: culturali - le seconde generazioni - e fisiche - le barriere architettoniche.
Siamo riusciti ad ottenere una buona copertura media per l'evento: qualche sito locale, i 3 quotidiani locali, Redattore Sociale, Superabile, ecc.
Il tema delle barriere architettoniche, sviluppato con foto scattate dai ragazzi, oltre ad essere presente nel giornale è una mostra fotografica alla Tenda. Su questo ho avuto la tentazione di fare un po' di spin. L'idea poteva essere di dare in mano a qualche politico d'opposizione (siamo in campagna elettorale permanente) insieme a un giornalista dalla polemica facile, qualche fotografia di barriere architettoniche di edifici comunali per creare notizia attorno all'uscita e all'evento di ieri.
La tentazione c'era e poteva essere anche giustificata dal sacrosanto spirito giornalistico di Modé. Tuttavia non l'abbiamo fatto: un po' perché il progetto Modé ha un carattere più formativo che giornalistico; un po' perché probabilmente sarà più utile per chi subisce le barriere che il tema arrivi direttamente sul tavolo dei decisori senza lo strascico delle polemiche che sono spesso solamente strumentali.
Sacrifichiamo un obiettivo tattico (il clamore mediatico locale) a un obiettivo strategico. La gestione più socialmente responsabile delle relazioni di Modé verso i suoi stakeholder, oltre al raggiungimento di un risultato concreto dell'inchiesta: abbattere le barriere.
Spesso in ambito locale si sceglie la polemica, come scorciatoia per ottenere copertura mediatica, perché aiuta a far parlare di eventi, persone, ecc. Il problema è se ciò è utile alla gestione delle relazioni e alla reputazione del soggetto.

mercoledì 27 febbraio 2008

To BIT, or not to BIT: that is the question

E' l'amletico dubbio che ha preso i responsabili turismo dell'Emilia-Romagna nei mesi scorsi.
La BIT, Borsa Internazionale del Turismo di Milano, è certamente la fiera di settore italiana più importante: a ruota c'è il TTG di Rimini e il Globe di Roma.
Occupandomi spesso di mkt turistico-territoriale ci sono andato anche quest'anno... non ne do alcun giudizio, anche perché credo andrebbero intervistati gli operatori per capire se hanno fatto business o meno.
Mi limito a un paio di considerazioni sulla partecipazione dell'Emilia-Romagna, con l'APT, l'azienda di promozione turistica. Chi un po' conosce le fiere avrà subito notato come quest'anno l'Emilia-Romagna (come anche Molise e Puglia) fosse presente con un piccolo stand, rispetto alle altre regioni (Calabria e Sicilia in primis) che occupavano porzioni rilevanti di padiglioni. Un piccolo stand istituzionale e quasi nulla di province e operatori locali. Gli operatori (5) sono andati direttamente ai workshop di lavoro per vendere. Altre regioni presentavano invece anche i comuni più piccoli con stand, animazione, pappatorie varie, spettacoli, ecc.
Per contro l'APT ha organizzato una serata a base di prodotti eno-gastronomici emiliani con vip e sportivi in un ristorante milanese che ha riscosso un discreto interesse dei media. Bisognerà capire quanti affari faranno gli operatori grazie a questa azione e se le risorse che verranno investite probabilmente sul TTG (mah!) e sull'estero (Berlino...) porteranno risultati interessanti.
Il tema che interessa a noi è il ruolo della fiera per le PR di un soggetto pubblico che fa marketing turistico e territoriale. Se la fiera è una delle principali occasioni per fare comunicazione e commercializzazione vien da sé che è il responsabile comunicazione-rp a doversene occupare (di concerto con il mkt) per riuscire a stabilire una azione - verso i numerosi propri stakeholder tutti presenti solitamente in fiera - efficace e non fine a se stessa. Siamo noi di concerto con il mkt a dover consigliare  e/o sconsigliare la fiera. Quello che spesso vedo è la gestione (da parte di certi enti in particolare) di risorse sconsiderate per azioni che possono avere un ritorno (media, commerciale, ecc) praticamente pari allo zero: non so quanti piccolissimi comuni ha incontrato con decine di persone, figuranti, suonatori, senatori. Che costano. Non poco. E che devono assicurare una qualche forma di ritorno sull'investimento. 
Altrimenti esistono forme di promozione, comunicazione, pr alternative alla fiera (es. la serataper i media promossa da APT) che dovremmo suggerire noi, anche un po' creativamente. E' che spesso mi pare che siamo un po' troppo ripetitivi e omogeneizzati: conferenza stampa, comunicatino, stand in fiera, cena... mentre dovremmo rompere qualche schema in più.
In quest'ottica mi pare che la scelta della Regione Emilia-Romagna (anche se non so chi l'abbia fatta) avesse un senso, con buona pace di chi le fiere le organizza.

lunedì 25 febbraio 2008

Intellectual Property... please a BIT of fair play!

Weekend passato in fiere invece che sul campo da golf :( [figata eh?].
Alla BIT, turismo, ma più che altro istituzioni, e al MIA, ristorazione-alimentazione, ma più che altro birraaa. Belle le fiere sempre più specializzate nel più-che-altro.

Ma al di là di diverse considerazioni sulle due fiere che scriverò nei prossimi post, la cosa carina che mi è capitata è di vedere scippato un progetto di promozione territoriale-turistica elaborato dalla mia agenzia.

Ora è vero, le idee non appartengono a nessuno. Le idee circolano. E sono pure un fervente sostenitore dei creative commons right, ma ancor prima del copyleft.

Però vedere scopiazzato male un nostro progetto, si badi bene dalle stesse persone cui era stato presentato, per due volte in due incontri ufficiali, strutturato con i medesimi partner che erano suggeriti nel documento, con gli stessi mercati di riferimento (peraltro in un settore di nicchia non strategico per l'ente che lo ha presentato...) tutto ciò fa salire un po' l'inkazz.
Un po' tanto. Anche perché non si degnarono neppure di avvertire. Da parte di un'istituzione. Un ente regionale. Del Nord-Est. Dai...
A parte la rabbia, il tema è semplice. Dato che non si possono brevettare i progetti di marketing, come si tutela la proprietà intellettuale nel nostro settore? Come ci si fa pagare per un progetto che "non è passato" in consiglio? Perdonate l'ingenuità, ma ho bisogno di un consiglio.

giovedì 21 febbraio 2008

Cucù, i big spender scettici sullo spot tivvù

da Vision Post
Di Serena Patierno21/02/2008 - 12:11
Uno studio promosso dall'americana Association of National Advertiser rivela che gli investitori non credono più nella forza dello spot pubblicitario in tv e prevedono di tagliare gli investimenti del 12 per cento. In compenso guardano a internet.

Il TV & Technology study è stato effettuato in gennaio con una survey su 78 leading advertisers, tra le maggiori industrie e categorie. I risultati della ricerca saranno presentati all'ANA's TV & Everything Video Forum del 28 febbraio al New York Marriott Marquis, Times Square. Intanto trapela che sarebbero disposti a investire in format di branded entertainment (programmi di intrattenimento associati a marchi) trasversali a tutti i media. Carosello funzionerebbe?

mercoledì 20 febbraio 2008

Starbucks tra un Frappuccino & PRappuccino

Da PRWeek una breve analisi su Starbucks illustra come l'azienda statunitense abbia rivisto le sue strategie comunicative negli ultimi tempi...


Nonostante ottimi profitti Starbucks ha visto calare dell'1% le transazioni negli USA nell'ultimo trimestre 2007, mentre in Europa ha dovuto sempre più confrontarsi con il ruolo di marchio globale statunitense con tutti i pregi e i difetti che ciò comporta: simbolo della globalizzazione come McDonald, il primo compito dei responsabili comunicazione e CSR è proprio prendere in carico questa mission e costruire una reputazione positiva.

Su PR Week due interviste: a una PR blogger che si è vista rispondere dal Presidente di Starbucks EMEA in persona, che ha dimostrato così una grande attenzione al cliente (anche se questa storia mi puzza un po' di spin);
all'ex responsabile PR Europa, Jenny Packer ora a Ketchum, che in quanto marchio della globalizzazione statunitense sottolinea la necessità per Starbucks di continuare sulla strada della CSR e dello stand for something ethical.

martedì 19 febbraio 2008

Podvertising: pubblicità sui podcast

Come fare advertising sui podcast e perché
Podvertising is great tool for forward-thinking advertisers who want to try their hands at alternative media. Podvertising allows marketers to target their niche audience and prevent ad avoidance at a small cost. Users are unlikely to fast-forward through your ad because they've already subscribed to the podcast and usually, do not mind listening to a 15-second ad. Also, with podcasting, small companies who could not afford to advertise on the big screen have the opportunity to reach their target audience.
How do you start advertising on Podcasts?
-Sponsorships:
sponsor a couple of target podcasts. For example: Gatorade sponsors Endurance Radio.
-Offer giveaways and promotions: offer discounts and prizes in order to entice the listeners and prevent ad avoiders.
-RSS feeds: You can time your podcast to be on your site at the same time as a new product launch. When people search for your info on your new product, your podcast will be in those results. If a user likes what he hears, he may decide to not only listen, but subscribe as well.-Produce Your Own: create your own podcast, featuring an audio informercial, video demo for new products, audio/video press releases about your product, etc. Consumer-packaged-goods companies may use podcasts to enhance consumers’ lives and to build a connection with them. For instance, IBM produces podcasts on key business and technology topics.
There is a great video on Podvertising that I couldn't insert here, but can direct you to.
Don't underestimate the power of Podvertising! According to eMarketer, podcasting advertising will increase by 400% by 2011. Since podcasting is here to stay, you might want to ponder podvertising.
dal blog di ANA Marketing Maestros

lunedì 18 febbraio 2008

La Passhione si Shente

Nicoletti è un grande e la sua trasmissione, Melog, è un archivio di spunti e riflessioni sulla comunicazione interessanti in assoluto, preziosissimi per la nostra professione in particolare.
Nelle ultime settimane ha lanciato quella che noi definiremmo una campagna di Brand Engagement che sta ottenendo risultati eccellenti.

La Passione si Sente è lo slogan (il claim, il payoff... aiuto ditemi come si definisce in radiofonichese) di Radio 24 da quando Santalmassi, nominato direttore, ha trasformato l'emittetente del Sole. Negli ultimi sei mesi il claim ha mixato la voce dello speaker giovane a una molto calda e suadente, molto passionale.

Solo Melog ha osato storpiare il claim declinandolo con voci diverse e jingle cimiteriali...

Ora Nicoletti, raccontando di aver trafugato un pacco di t-shirt con il payoff in russo, ha lanciato una sorta di concorso tra gli ascoltatori per chi vuole ricevere l'ambito regalo: raccontare una storia speciale legata agli argomenti della trasmissione per ottenere la t-shirt. E la risposta come in ogni sua iniziativa è stata travolgente.

In pratica la trasmissione si fa da sè (non del tutto ovviamente) con le storie degli ascoltatori: User Generated Content, in fondo una caratteristica che è sempre stata propria delle radio (almeno dalle radio libere in avanti) e che negli ultimi anni si è accentuata nella commistione con il web e le nuove tecnologie.

Ma è il Brand Engagement la vera novità dell'ultimo Melog... e mai slogan fu più adatto, per dirla all'emiliana, la Passhione si shente.




venerdì 15 febbraio 2008

CittàTerritorio Festival... e chi comunica la città?

"Circa 50 eventi, quattro giorni di conferenze, lezioni, mostre, spettacoli e incontri con grandi esperti italiani e internazionali, protagonisti del dibattito sul futuro delle città. Nasce a Ferrara il CITTÁTERRITORIO Festival un evento unico e innovativo in cui, per la prima volta, il tema della città sarà oggetto di un’appassionata riflessione pubblica da parte di esperti di discipline eterogenee: dagli architetti agli storici, dagli urbanisti agli economisti, dai geografi agli studiosi di estetica, dai sociologi agli antropologi, dai geologi agli agronomi, fino agli scrittori e ai poeti..."
Fin qui il comunicato stampa. Scorro la lista degli esperti delle varie discipline e mi balza all'occhio evidente come manchino i comunicatori della città, coloro che dovrebbero contribuire alle strategie di comunicazione e di marketing territoriale dei luoghi o perlomeno seguirne la parte esecutiva.
La percezione dei territori - città, regioni, nazioni - è parte sostanziale dell'attrazione (o della repulsione) dei flussi economici, turistici, sociali globali, e quindi delle trasformazioni del territorio. Se le PR qualche competenza hanno mi sembra ragionevole dire che riguarda la comunicazione e la conseguente percezione dei diversi pubblici.
E sarà anche una fissazione da ex-geografo, ma credo sarebbe bene che ci affrettassimo ad accreditarci tra i principali referenti della pianificazione territoriale-urbanistica perché un qualche contributo possiamo darlo.

Doing business (not) in... Italy

Sul sito dell'Economist da qualche giorno c'è una sezione Doing business in... in cui vengono presentate brevi audioguide (15 minuti) sui principali centri business del mondo.
Suggerimenti sui luoghi in cui incontrarsi, avvertenze su eventuali problemi, qualche buona imbeccata interculturale e geografica.
New York, Pechino, Dubai, Singapore, Sidney, Buenos Aires, ecc. via via scorrendo la pagina si trovano le più importanti metropoli del mondo (in questo momento 20), tranne... tranne chi?
Ovviamente non c'è una città italiana! E non è un bel vedere. Tra le città europee Bruxelles, Parigi, Francoforte e Londra. Insomma doing business in Europe, not in Italy.

giovedì 14 febbraio 2008

Breve rece: Gli Stregoni della Notizia.

Ho finito di leggere Gli Stregoni della Notizia di Marcello Foa, edito da Guerini e Associati ormai nel luglio del 2006. Devo dire che non avevo letto alcuna recensione prima né ne ho trovate molte in giro per il web.
Chi sono gli Stregoni della notizia? Beh, ovviamente gli spin doctors... i cattivi pr, i mestieranti senza scrupoli, i vari Karl Rove, Alistair Campbell, Rendon group ma anche tanti colleghi di agenzie importanti: da Burson Marsteller a Hill & Knowlton, ecc.

Devo dire che il libro mi è piaciuto: molto documentato, a volte dettagliatissimo, con case histories molto interessanti, con alcune tattiche anche molto fini. Cose che non possiamo non conoscere.

L'unica pecca, quel vago moralismo giornalistico che temevo fin dalle prime pagine, viene però annacquato quasi subito ed anzi utilizzato per sferzare i colleghi giornalisti, a volte troppo frettolosi e poco attenti - come ben sappiamo.

Gli unici ad uscirne bene sono il solito Seymour Hersh e un po' la stampa inglese, forse la più libera al mondo.

Da leggere. Bravo Foa! Anche da parte di un PR. Il suo blog è Il Cuore del Mondo

mercoledì 13 febbraio 2008

Pubblicità, il click-through è moribondo

Vision Post Di Serena Patierno13/02/2008 - 13:44
Uno studio americano dimostra che il click-through ha i giorni contati. Solo il 6% degli utenti internet Usa infatti è responsabile dei click sul 50% dei banner: una base poco solida per fondarvi gli investimenti pubblicitari.
leggi l'articolo

Prevenire è meglio che curare... una crisi di reputazione

City attenta! Il caso Société Générale allerta le banche inglesi...


Come riporta PRWeek questa settimana, Société Générale ha affidato all'agenzia di PR della City FD la gestione della comunicazione di crisi per i recenti fattacci.
In realtà FD era già l'agenzia di PR di Société Générale che ha ampliato il mandato proprio in occasione della notizia delle enormi perdite.
La strategia è stata molto chiara fin dall'inizio: incanalare tutti i sospetti su un rogue trader, Jerome Kerviel, che i massimi dirigenti della società hanno anche dipinto come un “mago”. In realtà già nei primi interrogatori Kerviel ha dichiarati che alcuni suoi superiori erano al corrente di quel che accadeva.
Sicuramente sapevano tre giorni prima dell'annuncio e sono riusciti a gestire la crisi prendendo l'iniziativa e costruendo un frame interpretativo che limitasse i danni di reputazione dell'intera struttura.
Una classica tattica da crisi di comunicazione, identificare e isolare una causa per gestirla con più forza... commenta l'opinionista di PRWeek Danny Rogers e continua avvertendo le banche della City che se le avvisaglie di trading sospetti fossero fondate sarebbe bene che tutte si premunissero assoldando un'agenzia di PR in grado di dare un oggettivo giudizio sulle pratiche interne, per poi gestire al meglio la crisi.
Per salvare la reputazione di tutto il sistema.

martedì 12 febbraio 2008

Attenti a tutti i pubblici!

Modena, si sa, è una città civile ed educata. Oltre ad avere piste ciclabili quasi ovunque, la targa per evitare i furti di bici e soprattutto biciclette pubbliche che si possono prelevare ed utilizzare liberamente per la città, ora c'è una nuova iniziativa: la rimozione coatta per le biclette parcheggiate fuori posto...
Un po' esagerato? Secondo me no. Anzi.
Ma l'iniziativa è stata promossa con un massiccio impiego di affissioni tutt'attorno al centro storico.
Tanto che un po' ci siamo preoccupati. Non è che il parcheggio selvaggio della bici stia diventando il primo problema della città?

Allora ho fotografato un po' e ieri, perla delle perle, ho trovato una bicicletta legata a un palo sotto al cartello d'avviso rimozione (cfr. foto).
Allora fotografo e mentre fotografo chi arriva? La proprietaria, una grossa grassa simpatica signora... palesemente straniera. Probabilmente sudamericana.

Signora trasgressora!!! Per forza. Il cartello era solo in italiano!
Ovviamente una questione di attenzione ai nuovi stakeholder della città.
Che un'agenzia pubblicitaria non ha (mi perdonino i cari colleghi); che invece noi dovremmo avere, in particolare nella comunicazione pubblica.

Strumenti per le PR: Blackberry

Pausa sorriso per distrarsi un po' tra una telefonata e l'altra. Segnati sulla MapPR cliccando sul link in alto a destra.

Una campagna B2B efficace

Una bella case history da Marketing Sherpa in dieci step: riguarda una neonata azienda australiana, un mercato di nicchia (forniture farmaceutiche in Australia, Sudafrica e Nuova Zelanda), un target di soli 100 potenziali clienti, una campagna di brand awareness basata quasi esclusivamente sul web.
E' interessante perché campagne mirate di questo tipo (B2B in particolare) dimostrano quanto sia utile mixare i tradizionali strumenti (il white paper preparato da esperti, l'analisi della semantica e delle parole chiave da inserire nel comunicato stampa, l'identificazione degli stakeholder) con strumenti tecnologici in grado di offrire risultati eccellenti: la rilevazione di quali fonti web utilizzino gli stakeholder, un software per trackare i visitatori, servizi di distribuzione mail web che evitano di diventare spam, una landing page studiata nei dettagli, form di registrazione, materiali in download.
Mentre spesso da parte delle aziende c'è l'idea che la rete sia uno spazio destinato al B2C (pur di nicchia, targettizzatto, ecc.) è ormai esperienza quotidiana per tutti noi l'utilizzo della rete per il reperimento di informazioni professionali utili: è lampante la necessità quindi di presidiarlo con contenuti eccellenti e servizi di rilevazione all'altezza. Dove non basta più inondare di informazioni la rete creando decine di links o soffocando le tremule caselle di post elettronica di tutto il settore di riferimento.
Il mix di competenze che ne esce - e che interessa a noi - è un modello di PR Web evoluto che mixa le competenze classiche alla conoscenza delle dinamiche web più contemporanee. 

lunedì 11 febbraio 2008

Parte la Campania Elettorale

Fra' Uolter & Silvio the Conquerer hanno dato il via alla campagna elettorale.
Riprendo le suggestioni di Nicoletti a Melog di stamattina: Veltroni in versione mistica, con lo sfondo da cartolina dell'Umbria, ulivi e collini; Berlusconi senza cravatta, piratescamente giovanile, un po' play boy un po' markettaro. Silvio che parte con gli immancabili sondaggi in cui sarebbe in vantaggio del doppio dei voti; salvo poi andare a vedere tra le righe il riferimento al partito di Prodi che ci fa immaginare un sondaggio di gradimento sull'ex premier e uno su stesso (più che sui partiti di riferimento; ma c'è una leggera differenza)... giustamente Berlusconi punta tutto sull'immagine negativa di Prodi e del governo appena caduto.

Dai quali un po' tenta di smarcarsi anche Walter, allo stesso rivendicando l'aggiustamento dei conti pubblici per ridistribuire i vari tesoretti sui salari. Con i mastini forzisti (Cikkitto-Bonaiuti in primis) a rovesciare le solite randellate, alla Karl Rove (un marziano venuto a farci la predica domenicale).
Niente di nuovo sotto il sole... Per ora. In attesa del prossimo sondaggio. Mi sembra tuttavia che una leggera evoluzione, perlomeno in termini di rispetto l'uno dell'altro, sia percepibile. Mi sembra anche che Veltroni prenda l'iniziativa prima e riesca a dettare più i tempi e le immagini di riferimento, oltre che utilizzarne di più positivi e ottimisti: la politica che si deve rialzare vs. l'Italia in ginocchio; il Futuro vs. i rifiuti di Napoli; il nuovo vs. il vecchio.
Chissà se riusciranno a restituire sostanza & fiducia oltre che a rinfocolare il mai-sopito tifo guelfi-ghibellini.

sabato 9 febbraio 2008

Social Network sì, social network no

Mentre Business Week segnala un calo di interesse riguardo all'advertising sui social networks, Womma segnala il blog di Shel Holtz con le 5 ragioni del perché le aziende sono restie ad investire sui social networks nel loro marketing mix.
L'utilizzo dei social networks per un'azienda:

1- può costare troppo tempo e denaro;


2- può essere abusato dai dipendenti e dai propri utenti/clienti;


3- troppa trasparenza/partecipazione può mettere a rischio il brand e la gestione centralizzata dell'azienda;


4- può provocare conseguenze legali nei settori regolamentati (tutti);


5- i comunicatori dell'azienda hanno già fin troppo lavoro.





Lo studio "The Impact of Social Networking in the UK" – pubblicato ieri e condotto da Hitwise (di Experian) – ha analizzato il rapporto tra social network e brand in Gran Bretagna: ne è emersa una realtà complessa, in cui si impongono figure di leader carismatici o di comunità selettive che influenzano il mercato. Questo rapporto ammette infine che in questi luoghi non c'è spazio per sponsorizzazioni e promozioni: è necessario che le aziende capiscano che il linguaggio nei social network deve adattarsi allo strumento se si vuole essere ascoltati.
Meno advertising e più public relations!

venerdì 8 febbraio 2008

Confessioni di uno spammer pericoloso

da Vision post
Di Nicola Bruno 08/02/2008 - 11:38
La differenza tra un'e-mail indesiderata e il marketing? Nessuna. Parola di «Donald», uno degli «inquinatori» più ricercati della rete. Guadagna fino a 30 mila euro al mese e si considera solo un uomo d'affari: «offro alla gente quello che vuole».
«Donald» è solo un nickname, scelto per ovvi motivi di sicurezza. Il suo vero nome, invece, compare nelle liste degli spammer più attivi sul fronte del phishing (lo «spillaggio» di dati sensibili) e delle botnets (le reti di computer «zombie», controllati da remoto per inviare grandi quantità di mail)... continua
Noi non dovremmo farlo.

giovedì 7 febbraio 2008

Viral mkt = steroidi per la campagna elettorale

Intervista di NPR sull'utilizzo del viral mkt nelle campagne elettorali...
Viral Marketing Like 'Steroids' for Political Opinion
Listen Now [4 min 26 sec] February 4, 2008

Come le grandi aziende, anche i candidati politici stanno utilizzando sempre di più il viral marketing e word-of-mouth per promuoversi.
Andrew Rasiej, fonatore e editore del blog TechPresident Personal Democracy Forum, talks parla dell'impatto dei video virali sulle primarie americane.
"Le conversazioni che definiremmo politiche che prima avvenivano attorno a un tavolo o al bar adesso avvengono in rete..." dice Rasiej "


Questi strumenti —sia YouTube, sia un post su un blog post, sia un'e-mail — diventano una sorta di steroidi per la politica, cambiando la stessa gerarchia della politica da top-down a bottom.up." Basti pensare al fenomeno dei grillini...


Steroidi elettorali... Chi ne farà più uso da noi?

Who's Spinning Who in the U.S. Presidential RaceSource

from The Weekly Spin, February 6, 2008
Belfast Telegraph (Northern Ireland), February 4, 2008
Republican presidential candidate Mike Huckabee's media team is led by "Kirsten Fedewa, a long-time press adviser from Huckabee's days with the Republican governors' association ... and Alice Stewart, a glamorous Arkansas TV anchor," according to the Belfast Telegraph's rundown of candidate "spinmeisters."
Mitt Romney's "press team leaders are ... quintessential DC insiders" like former Republican National Committee staffer Matt Rhoades and Bush-Cheney 2004 spokesman Kevin Madden.
John McCain lost his communications team last July, leaving "loyal New Hampshire staffer Jill Hazelbaker" in charge of media. (Hazelbaker was linked to "fake blog postings on a Democrats website" during a 2006 Senate campaign; she maintains her innocence.)
On the Democratic side, Barack Obama's media team is led by David Axelrod, an "acknowledged genius in the marketing of a political 'personality'" with "particularly close ties to Hillary Clinton."
Howard Wolfson, a crisis management specialist at the Glover Park Group, and Mandy Grunwald lead Clinton's famously combative media team. Clinton's campaign also includes Burson-Marsteller CEO Mark Penn and several Dewey Square Group staffers, including Michael Whouley, notes Frank Rich in the New York Times.

mercoledì 6 febbraio 2008

Attenti a non spin-narci fra noi

Da una recente ricerca di Weber Shandwick e del ricercatore Paul Marsden emerge che il word of mouth sarebbe 5 volte più efficace dell'advertising.
Il campione di 4.000 persone in Spagna, Italia, Germania e Regno Unito, è stato sondato sull'acquisto di auto, pc, liquori, telefoni e tv... ed ha confermato che il passaparola dei conoscenti e degli amici è molto più importante nella decisione di acquisto che la pubblicità. 
Beh si sapeva... Ma chi influenza gli influenzatori? Forse la pubblicità un po' sì; forse programmi di pr e di wom mkt, forse promozioni, ecc. 
Pur essendo un fervente credente nel wom mkt vedendo così, su PRWeek, i risultati non mi convincono del tutto (mi risevro di dare un occhio approfondito alla ricerca): anche perché ciò che viene indagata è l'importanza che assume da una parte il passaparola, come fenomeno sociale spontaneo, e dall'altra l'advertising, come azione di persuasione eterodiretta. Piuttosto sarebbe stato interessante paragonare due o più campagne di comunicazione: una di word of mouth marketing e una di advertising. Lì avremmo capito (e probabilmente dimostrato) quali dei due sia più efficace.
Che il passaparola in generale influenzasse di più lo sapevano anche i nostri nonni, anche prima di Bernays. Non vorrei che facessimo spin su noi stessi a volte... liar liar pants on fire!
 

lunedì 4 febbraio 2008

Tròooppo social... ci farà bene

Un bel video podcast sull'utilizzo del social marketing e sulle prospettive di crescita: utilizzato in particolare per campagne istituzionali di educazione alla salute, al bere/mangiare responsabilmente, all'utilizzo di droghe, ecc. sta attirando sempre più osggetti (anche privati) attenti alla CSR.

Chris Genasi, CEO di Eloqui, porta alcuni esempi di società produttrici di alcolici e food che si stanno impegnando nelle campagne sociali oltre ai tradizionali committenti (Enti Governativi e ONG). Sottolinea l'importanza della creatività, ma soprattutto dell'uso della psicologia per non scadere nella campagna shock a tutti i costi.


Per quanto riguarda il mercato, Genasi evidenzia come si tratti un ambito in cui gli investimenti si stanno spostando in particolare su PR e womm a scapito dell'advertising tradizionale. Sul sito di Social Marketing Institute, materiali, case histories e informazioni.

sabato 2 febbraio 2008

Il Mega-SuperBowl

Business Week questa settimana dedica un approfondimento al Superbowl del 3 febbraio dal punto di visto del marketing sportivo e di tutti i business correlati all'evento più importante del panorama sportivo americano.
Per quanto riguarda l'advertising l'evento rappresenta il principale momento di raccolta pubblicitaria: se durante la stagione comunque le televisioni ricavano metà degli introiti da partite NFL, durante il Superbowl si stabiliscono i record di spesa adv. Quest'anno è News Corp.'s Fox il network che trasmetterà il Superbowl che rimane uno dei pochi eventi da vedere per gli spettatori americani.

La cosa interessante è che per molti fans i grandi budget di investimento in advertising fanno parte dello show stesso: una survey di Retail Advertising & Marketing Assn. mostra che il 36.3% dei consumatori si sintonizza per vedere le pubblicità!
CBS l'anno scorso faceva pagare $2.4 milioni per 30-secondi di spot per una raccolta totale di $243.6 milioni; quest'anno Fox ha portato il costo di 30-secondi a $2.7 million. Il totale della raccolta raggiungerà $275 milioni.
Ma a questo business si aggiungono incrementi in: scommesse; vendita di snacks in tutti gli States; vendite di televisori e elettronica; viaggi, con centinaia di voli, tutto esaurito negli hotel, una media vacanze collegate all'evento di 5 giorni; shopping nella città; merchandising NFL online e in store...
Non malaccio dai.

venerdì 1 febbraio 2008

Sarkoquì, Sarkolì

Chiuso il sondaggio pranista, magicamente il Sole 24 Ore apre con un articolo di Pascal Bruckner su Sarkozy. Il notevole interesse che il fenomeno Sarkò sta suscitando a livello mediatico è sulla bocca di tutti i communicators e non.
Come scrive Bruckner oggi il Presidòn' è onnipresente e riesce a far parlare di sé continuamente nel bene e nel male... ma nei sondaggi la sua popolarità è scesa al 41% con un trend negativo che potrebbe portarlo al 30%.

Lasciando da parte la significativà di questi numeri, colpisce però in effetti questa voracità di copertura mediatica contrapposta ai risultati in termini di consenso. Insomma Sarkolì non ottiene risultati in termini di qualità ma principalmente di quantità.

Insomma tanta immagine e poca reputazione? Sarkoqui, Sarkolà... vuoi vedere che dietro c'è uno spin doctor (brutto e cattivo) e non un relatore pubblico (bravo e buono).
Anche un po' sadico: noi non avremmo mai stipato 50 giornalisti su un trattore per seguire il novello Nappoleon (foto scattata prima delle elezioni presidenziali in Camargue).

Beware of bloggers! Dell Hell: una crisi 2.0

Dalle news di PRWeek di ieri un suggerimento di DELL sul trattamento da riservare ai blog. Nella conferenza PRWeek Social Networking & Blogging Conference la società ha annunciato di essere stata costretta a ripensare la strategia di comunicazione dopo lo scandalo-blog conosciuto come ‘Dell Hell', scoppiato due anni fa, che ha innestato una vera e propria crisi di reputazione per l'azienda.
Dell Hell è stato uno dei primi esempi di blog che hanno influenzato la news agenda (e il valore delle azioni): il consulente di comunicazione Jeff Jarvis si è sfogato sul suo BuzzMachine blog parlando male del customer service di Dell. Sia negli USA che nel Regno Unito i media hanno ripreso la notizia facendo crollare del 42 per cento l'azione.
La manager EMEA di Dell, Kerry Bridge ha aggiunto che come conseguenza di ‘Dell Hell', la società ha adesso un intero team dedicato a bloggare e al web 2.0 in cui i blogger non sono più considerati giornalisti di seconda fila: ‘We're targeting key online digital influencers and we are no longer treating bloggers as lower-tier journalists,' she said.

Nuovo blog

Dal 2 gennaio pubblico i miei post su  https://pranista.blog/