mercoledì 30 gennaio 2008

Quella fila al Policlinico

In tempi di mala-sanità questa bazzeccola riguarda un tema che interessa forse solo noi e qualche paziente-impaziente come me.
I nostri colleghi dell'Ausl di Modena sono davvero bravi: chiedete un po' in giro quali sono i modelli e le eccellenze per il marketing della salute (vending machines di prodotti bio, filiera corta) et similia, puntualmente l'esperto vi citerà l'Ausl di Modena.

Stamattina però ero al Policlinico in fila per pagare una prestazione sanitaria... eliminacode e via: 50 persone prima di me... argh! Non essendo un assiduo frequentante di ospedali ci ho messo un po' (30 secondi) per pensare, ma vuoi dire che qui nell'eccellenza delle ausl, non ci sia una cassa automatica per il pagamento. Guardo in giro, su e giù, guardo le facce sconsolate di chi era in fila con me, poi dietro un angolo trovo due fantastiche casse automatiche: infilo il documento, bancomat, fine. Pagato. Altri 30 secondi... ma nessun altro utente.


Perché in giro c'era zero segnaletica. Men che meno in altre lingue. Dato che sono bravi provvederanno. Ma il tema della comunicazione interna nelle strutture pubbliche andrebbe continuamente stressato, perché mi sembra che spesso non venga percepito come un servizio all'utenza, ma come un qualcosa in più. basterebbe però pensare a tutti i nuovi pubblici di ospedali e uffici comunali (tutta l'utenza migrante) per rendersi conto di quanto sia importante e necessario per un servizio efficiente.
E' tra l'altro uno spazio di comunicazione che offre diverse opportunità: dalle sponsorizzazioni ai messaggi ad hoc...

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