giovedì 17 settembre 2009

Fiere come sagre di paese

Le fiere sono comunicazione. I grandi hub fieristici rappresentano media potentissimi per il sistema economico.
Ieri e oggi sul Sole 24 Ore alcuni articoli ci fanno riflettere sul sistema fieristico italiano. Decine di enti fieristici, centinaia di appuntamenti che spesso doppioni l'uno dell'altro, mettendo in difficoltà proprio gli espositori che non sanno quali scegliere e a volte fuggono all'estero direttamente.
Food contro Cibus, Globe contro BIT Milano che scippa a Bologna il Saie2 ora Made, ecc.
Il sistema fieristico italiano, settore di punta della nostra economia, è tutto involuto a farsi concorrenza da sé, lasciando agli altri paesi i veri appuntamenti importanti (Anuga, SIAL, le Bourge, ecc.). Perché? Spesso (o quasi sempre) per interessi localistici. Mentre siamo ancora in attesa di un Bureau di coordinamento per il congressuale, sarebbe fantascienza pensare a un coordinamento interregionale o ministeriale fieristico?
E dire che l'Italia sarebbe la meta preferita dagli operatori esteri per le fiere, non tanto per i servizi quanto per il contesto: cibo, città, clima.

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