giovedì 8 gennaio 2015

Siamo tutti Charlie Hebdo


Ho sempre ammirato Wolinski fin dai tempi di Cuore e Blue; e poi dopo quando recuperai le vecchie copie del Male e di Linus. Ho sempre ammirato la satira e i fumettisti francesi per la qualità del lavoro. Ho ammirato Charlie Hebdo per il coraggio in questi anni. 
Ieri la tragedia. oggi giornali e giornalisti di tutto il mondo hanno preso posizione immediatamente. Cosa possiamo fare noi relatori pubblici?
Io credo possiamo fare tante cose.
Cercare di appoggiare iniziative come la Cordoba Initiative come già alcuni colleghi hanno fatto (TMF in particolare) promuovendo la visibilità delle voci moderate tra i musulmani.
Allo stesso tempo dobbiamo integrare e includere nei nostri gruppi di lavoro queste voci di altri mondi.
Allo stesso tempo dobbiamo stigmatizzare la violenza e sottolineare il ruolo della comunicazione nella reciproca comprensione, valorizzando l'ascolto e evitando la propaganda. 
Allo stesso tempo dobbiamo promuovere valori (occidentali? sì!) di cui possiamo essere fieri e che vengono ripresi dai nostri codici etici (Ferpi, Global Alliance) in particolare per quanto riguarda la libertà di espressione come dice l'Articolo 3 del Codice di Condotta di Ferpi: 
"Nell’esercitare la sua attività professionale ogni iscritto alla FERPI è tenuto a rispettare i principi della dichiarazione universale dei diritti umani con riferimento specifico alla libertà di espressione e alla libertà di stampa ed informazione, da cui deriva per effetto concreto il diritto di ogni individuo di ricevere tutte le informazione..."
Dobbiamo sempre ricordarci di essere parte di una comunità globale di professionisti che si riconosce in determinati valori universali e che può contribuire al miglioramento della società, anche grazie ad una virtuosa pratica professionale.


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