sabato 26 gennaio 2008

Quei bravi ragazzi... PD vs. PPL

Volevo fare un post con qualche appunto sulla comunicazione del Governo Prodi, ma lo faccio domani. Nel momento del crollo del centrosinistra il PD si trova a dover accelerare i tempi per arrivare pronto alle elezioni o al governo istituzionale; allo stesso tempo il nuovo partito di Berlusconi deve proseguire il suo cammino costitutivo.
Vorrei tenere d'occhio gli strumenti comunicativi che si stanno utilizzando e parto da un esempio del PD che mi è vicino geograficamente, anche se il discorso comunicativo parte da lontano ed è molto targato Veltroni.

Dimenticandoci per un attimo delle megacampagne super-fundraisiste statunitensi... Qui c'è un gruppo di persone di Pieve di Cento che stanno partecipando alla costituzione del Partito Democratico.

Ecco gli strumenti: un blog, youtube con alcuni video (ben girati e ben montati), i tradizionali banchetti di tesseramento, un giornale a distribuzione gratuita, ma a monte tutta una serie di incontri per decidere insieme temi da trattare/ programmi locali/ delegati.
L'idea di partecipazione è ed è stata centrale. Dopo le primarie adesso stanno raccogliendo i tesseramenti e votano i rappresentanti di sezione.

Dall'altra parte stanno invece la strategia e gli strumenti utilizzati invece dal nuovo partito di Berlusconi (sempre che decida di portarlo avanti) che in Piazza S.Babila fece il lancio del Partito del popolo della Libertà. Come tutti ricordiamo un vero e proprio lancio di prodotto, con le televisioni presenti (convocate in anticipo), i gazebo, gli sms, le bandiere... ma soprattutto la ggente-il popolo. Interessante come in quel caso Berlusconi avesse utilizzato sia l'ormai imprescindibile lessico partecipativo (a suo modo ovviamente: appunto la ggente) sia quello dell'antipolitica (i parrucconi, l'urlo microfonato un po' grillesco) ed avesse mixato sia gli strumenti partecipativi sia quelli del marketing tradizionale (televisioni lì e conferenza stampa il giorno successivo, la fondazione dei circoli della libertà).

Da un lato pur con una regia (quella veltroniana) di tutto rispetto, c'è una strategia comunicativa che viene dal basso e da iniziative locali-territoriali, come da visione/missione del PD, che devono dare conto di una complessità non facile da comunicare (la doppia anima catto-socialdemocratica, le differenze territoriali, le storie personali dei dirigenti locali); dall'altro un marketing mix up-to-date ma molto centralizzato e assolutamente coerente (cfr. Circoli della Libertà il kit crea il tuo circolo) con le indicazioni del Leader. Sulla bilancia pesano diversamente ovviamente Tv e giornali di riferimento di entrambi.

Quali strategie risulteranno più efficaci nella costituzione dei nuovi partiti?

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