venerdì 4 gennaio 2008

L'Am-moratoria di Ferrara

Riguardo al recente dibattito sulla moratoria sull'aborto, ciò che mi interessa sottolineare nel blog attiene specificamente a una questione tecnico-professionale e non al contenuto in sé della proposta (su cui le parole più sagge mi sembrano quelle di Veronesi di oggi su Repubblica).

La proposta della moratoria è stata sollevata e promossa da Giuliano Ferrara, che è direttore del Foglio e conduttore di Otto e mezzo su LA7. Ferrara negli ultimi anni si è contraddistinto per una linea neoconservatrice su diversi temi (guerra in Afghanistan/Iraq, politica estera statunitense, temi etici) invocando sempre un'ispirazione laica - che in altri paesi suonerebbe anche piuttosto stonata.

Nel sondaggio che ludicamente sottopongo la questione è: Ferrara è un giornalista o un lobbysta? Premesso che reputo la funzione dei public affairs e della figura del lobbysta assolutamente necessarie e stimabili, tuttavia credo debba essere dichiarata esplicitamente per aiutare decisori e altri stakeholders ad una lettura trasparente dei fatti.

1- Insomma Ferrara è un giornalista militante, che credo molto in alcune idee e di cui si fa portavoce?

2- E' invece un lobbysta che utilizza legittimamente i suoi media (Foglio e Otto e mezzo) per fare pressioni e issue management? Non sarebbe così strano: basti pensare a Costanzo (uno dei più influenti lobbysti d'Italia in passato) che mentre andava in onda con il M.C. Show era un lobbysta neanche tanto occulto (cfr. vari articoli tra cui l'Independent del 1997) e che in questi ultimi tempi ha poi creato con Alessandro Benetton Maurizio Costanzo Comunicazione.
3- O è infine uno showman naive, come spesso viene dipinto, che sperimenta linguaggi, idee e contenuti dall'infomondo (chi non ricorda Lezioni di Sesso)?
Non sarebbe fair sapere a che tavolo gioca un'opinion leader del suo calibro? A quali regole e deontologie risponde?

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